La rivelazione dai quotidiani locali in edicola, che evidenziano l’anomalia: nel gruppo-squadra niente contatti prima del tampone di lunedì. Prende corpo l’ipotesi dei reagenti difettosi, attesa per il secondo test
Mancano conferme ufficiali ma in realtà anche in seno al Perugia vige la massima incertezza. I tre quotidiani locali (Il Messaggero, La Nazione e Il Corriere dell’Umbria) in edicola rivelano che sarebbero addirittura tra i 20 e i 30 i tamponi risultati positivi nel gruppo-squadra del Perugia (circa 50 persone tra giocatori, staff, addetti e dirigenti). E l’anomalia è che si tratta di elementi reduci dalle vacanze estive ma che non hanno avuto praticamente contatti tra di loro. Basti dire che i giocatori hanno effettuato il tampone di lunedì mattina in sede in fila con l’auto uno dietro l’altro, mentre dal ‘rompete le righe’ dopo il play out con il Pescara sono passate più delle canoniche due settimane di incubazione del virus. Altro elemento rilevante: la quasi totalità dei positivi sarebbero asintomatici.
Già nel pomeriggio di mercoledì è iniziata la serie dei nuovi tamponi, stavolta alla Asl come da prassi in caso di negatività, tamponi che continueranno anche giovedì, mentre da protocollo è scattato anche il secondo ciclo a distanza di quattro giorni dal primo e dunque anche gli elementi risultati negativi dovranno ripetere il test. Entro venerdì dovrebbero arrivare i risultati. Tra le ipotesi prende corpo anche quella di un difetto nei reagenti utilizzati dal laboratorio privato da cui il Perugia si serve. In attesa della soluzione del mistero, la sede di Pian di Massiano è stata sigillata e in queste ore verrà sanificata, mentre tutto il gruppo squadra è stato posto in isolamento cautelare ed è evidente che, con numeri del genere, è da considerarsi a rischio non solo lo svolgimento dei primi allenamenti che erano previsti in sede in questa settimana, ma anche la partenza per il ritiro di Cascia in programma per la prossima.