Gli aneddoti dello storico massaggiatore biancorosso ai quotidiani locali: ‘Le ragazze lo inseguivano ma era irreprensibile e si faceva scortare a casa. Per le scommesse mi bruciai la mano ma lui era innocente. Quella volta che a Salerno…’
Storico massaggiatore ancora in carica, fonte inesauribile di aneddoti, Renzo Luchini ebbe con il Paolo Rossi grifone un rapporto speciale, di grande amicizia e familiarità. Ecco il commosso ricordo di Renzo sulle colonne de Il Messaggero e La Nazione nell’edizione odierna: ‘Lo ricordo come un ragazzo d’oro, disponibilissimo, per nulla fanatico, umile -racconta -, quando lo chiamavano per foto o autografi lui c’era sempre nonostante la fama’.
La pagina del calcioscommesse ancora oggi per Luchini è una ferita aperta. Ma Renzo ha le idee chiare su come andarono le cose: ‘All’epoca, quando esplose il caso, dissi: metto la mano sul fuoco su tutti e quattro (erano implicati Rossi, Della Martira, Zecchini e Casarsa, ndr). Purtroppo poi la mano mi prese fuoco ma non certo per Paolo. Ricordo la famosa tombola di Vietri sul Mare, era lì che giocava, ricevette la chiamata di uno di quei banditi ma lui continuò a giocare. Non ho dubbi, lo misero in mezzo, era innocente‘.
Ed ecco un aspetto inedito, quello del Rossi ammirato dalle donne. Luchini ai due quotidiani svela un retroscena: ‘Era anche un gran professionista. Qualche volta lo dovevo accompagnare nella sua casa di Santa Lucia perché aveva la fila di gente che voleva autografi, c’erano tante belle ragazze. Ma lui era serio, si allenava bene, evitava qualsiasi distrazione. E poi ricordo il giorno prima della partita di Napoli: ci alleniamo a Salerno, lo stadio si riempie di ragazzini delle scuole che avevano chiuso per permettere di venire a vederlo, gente sopra le auto, sui cofani, sui tetti. Una popolarità incredibile. Doveva andare al Napoli ma scelse Perugia e un aereo durante la partita srotolò una scritta: non sei degno di Napoli. Segnò subito e lo stadio restò ammutolito. Era un ragazzo d’oro’.