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Grandi ex Grifoni, quel retroscena tra Novellino e Mazzone

Riviviamo il rapporto tra due allenatori entrati nella storia del calcio italiano e biancorosso: nato dai rimproveri, evoluto in stima reciproca

Un rapporto di odio e amore, uno di quelli che si evolve nel tempo. Walter Alfredo Novellino e Carlo Mazzone si sono conosciuti ad Ascoli quando il primo era giocatore del secondo. Una storia non iniziata nel migliore dei modi per due che sono entrati nella storia del Perugia: Monzon a più ripetute tra calciatore e allenatore, Sor Carletto in solo una stagione. A vedere oggi le carriere dei due emergono molte somiglianze: l’amore viscerale per il calcio, il rapporto diretto senza filtri con la squadra e quell’elisir di giovinezza che dona loro la panchina. Mazzone si è ritirato a 69 anni, Novellino che a 68 è stato chiamato alla guida della Juve Stabia può superare colui che detiene anche il record di panchine in A.

Quando Novellino arrivò ad Ascoli dopo l’esperienza al Milan, Mazzone già allenava i bianconeri da un anno. All’inizio tra i due furono scintille come raccontò a La Repubblica nel 2004 l’ex attaccante Hubert Pircher:

Ricordo ancora quando Walter era appena arrivato dal Milan, e, dopo due partite bruttine, Mazzone gli disse senza mezzi termini: “Qui non siamo al Milan, qui per giocare bisogna correre come corrono tutti gli altri. Qui bisogna sudare. Se non ne hai voglia te ne puoi andare anche domani, noi andiamo avanti lo steso”.

Lo stesso Novellino ha ricordato l’episodio in un intervista a Il Napolista:

All’inizio della nostra avventura all’Ascoli lo odiavo. Mi chiava il milanese perché venivo dal Milan, ma io sono tutt’altro. Pensava fossi una fighetta perché il lavoro del preparatore atletico all’inizio mi aveva massacrato. Facevo tremendamente fatica a stargli dietro.

Da là il campionato del perugino d’adozione ebbe una svolta drastica in positivo ed è lo stesso protagonista ad ammettere i meriti di Mazzone:

Col passare del tempo ne ho giovato di quel lavoro. Dopo mesi di rimproveri ci siamo prima conosciuti e poi capiti: lo faceva per caricarmi e infatti ho reso tantissimo, forse anche più di quando ero al Milan dove sono stato protagonista nella vittoria dello scudetto della stella.

Un rapporto che da là è diventato di grande stima reciproca tra due protagonisti del calcio italiano tanto che alla viglia di un Bologna-Sampdoria che poneva uno di fronte all’altro da avversari, Novellino ha affermato:

La persona che stimo di più in questo mondo è Mazzone. Uno che quando deve dirti qualcosa te la dice in faccia, è schietto e sincero.

 

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