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Non solo Grifo: il Covid irrompe in Serie B. La situazione

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Il punto in cadetteria tra positività e dichiarazioni delle dirigenze. Giovedì la riunione dei club: le posizioni

Il Covid irrompe in Serie B e in cadetteria si torna a navigare a vista. Giovedì mattina (ore 9,30) si terrà in via telematica la riunione tra i club convocata d’urgenza dalla Lega. In attesa delle decisioni relativamente agli eventuali rinvii dei prossimi turni di campionato sono sette i club che hanno avuto a che fare con il virus. Se il Como martedì dopo aver riscontrato una positività si è allenato lo stesso, il Vicenza ha annullato la seduta del mercoledì dato che i contagiati erano in numero superiore. Ascoli e Pordenone hanno invece dovuto fare i conti con il Covid ad inizio dicembre. L’ATS ha prolungato la quarantena del Monza fino al 29 dicembre con il match contro il Perugia che va quindi verso il rinvio.

Sì allo stop: la sicurezza prima di tutto

Diverse le società che si sono già espresse facendo capire le posizioni che prenderanno durante le votazioni. Chiaro il presidente della Spal Joe Tacopina che contra ora oltre venti positivi tra i biancazzurri e non vuole aspettare la decisione dell’Ausl: “Prima di tutto la sicurezza – sono le dichiarazioni riportati da Estense.com, ho già deciso io. Qualsiasi indicazioni arriveranno non lascerò giocare i ragazzi“. Alla schiera dei pro al rinvio si unisce anche Giuseppe Corrado, numero uno del Pisa che sabato si è laureato campione d’inverno a Cosenza nonostante i cinque contagiati. “Non si può andare avanti facendo gestire tutto alle Asl – ha commentato a 50 Canale, decidono secondo parametri diversi: il Monza e il Lecce sono stati fermati, noi come altre squadre abbiamo giocato. La scelta più logica sarebbe quella di fermarsi e far slittare alcune partite. Completati i recuperi poi si riprenderebbe a gennaio”. Anche il Vicenza, con un comunicato diramato subito dopo la notizia del rinvio del match contro il Lecce, si era espresso contro il lasciare il potere decisionale alle ASL: “Pur comprendendo le motivazioni non si può non sottolineare come tali decisioni, non omogenee a livello nazionale e, così a ridosso degli eventi, comportino pesanti conseguenze, sia sulla squadra che sui tifosi e sul calendario del campionato”.

No allo stop: servono equità e norme stringenti

C’è anche chi invece sembra sposare la linea favorevole a giocare le ultime due partite dell’anno. Tra questi c’è Oreste Vigorito, presidente del Benevento che domenica ha visto rinviare la sfida dei giallorossi contro il Monza. “E’ ingiusto che ci siamo fermati – si legge sulle colonne di Cronache del Sannio – , serve equità e non può essere consentita questa irrazionalità. Ben vengano regole più stringenti. Altrimenti a fermare il campionato non sarà il Covid ma chi ha abbassato la guardia. Come mai in alcune società non ci sono casi e in altre ci sono focolai? Se avessero messo la regola di vaccinare i calciatori probabilmente avremmo meno positivi”. Il Frosinone spiega la propria visione attraverso il responsabile della comunicazione Salvatore Gualtieri (anche consigliere di Lega B). Così nella trasmissione Kick Off: “Il regolamento è chiaro: le partite le può bloccare l’ASL e non si ha il jolly come nella passata stagione. Se le autorità sanitarie decidono, la Lega può farci poco. In questo momento non ci sono rischi di stop del campionato”.

Incerti: aperti al dialogo per una scelta a favore di tutti

Non si sbilancia invece il Lecce come fa intendere il presidente dei salentini Saverio Sticchi Damiani: “Lunedì rinviando il match contro il Vicenza – riporta il Nuovo Quotidiano di Puglial’ASL ha optato saggiamente per la prudenza tutelando la nostra salute. Spero che giovedì si possa trovare la soluzione più omogena possibile al termine di un dibattito costruttivo e uscendo dalle dinamiche della convenienza. Se per tutelare la salute di tutti sarà necessario fermarsi saremo ben lieti di farlo”. Si è accodata poi la Reggina nella persona del direttore sportivo Massimo Taibi intervistato da PianetaSerieB: “Sono completamente d’accordo con il presidente del Lecce. Noi siamo per la linea della chiarezza puntando a salvaguardare la salute. In assemblea faremo le nostre valutazioni, ascoltando gli spunti e votando per una via omogenea che non favorisca e sfavorisca nessuno. In questo momento sarebbe azzardato dire da che parte stiamo”.

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