L’attaccante dopo l’aggressione subita a Foggia: “Sono diventato un capro espiatorio. In Umbria se la sono presa solo con me per la retrocessione”
Hanno fatto il giro d’Italia (e probabilmente anche oltre) le immagini dell’aggressione subita lunedì da Pietro Iemmello che era tornato a Foggia da avversario con la maglia del Catanzaro. L’attaccante non si era lasciato bene con i satanelli dopo la retrocessione così come era successo a Perugia: dopo avere segnato una doppietta (la partita è finita 6-2 per i calabresi) Iemmello si è portato sul dischetto del rigore per cercare la tripletta ed è stato fatto oggetto dell’aggressione di un invasore di campo (che non è riuscito a colpirlo).
Intervistato da La Gazzetta dello Sport l’ex Grifone, facendo riferimento al suo passato a Foggia, è tornato a parlare anche dell’esperienza in biancorosso: “Nella stagione in cui ho giocato a Foggia siamo retrocessi in Serie C. Con gli ex di quell’annata fanno sempre così, con tutti quanti. In generale, quando c’è il mio nome di mezzo, divento il capro espiatorio della situazione. Stessa cosa a Perugia, perché nonostante avessi fatto 19 gol, se la sono presa soltanto con me. Il motivo è che non scendo a compromessi con nessuno”.