Dai quotidiani locali: i biancorossi si aggrappano ancora al pragmatismo e alla verticalità di Castori, stavolta contro il ‘gegenpressing’ gasperiniano di Blessin. E i precedenti del tecnico marchigiano con i rossoblu dicono che…
Perugia-Genoa (domenica ore 15 stadio ‘Curi’) sarà anche uno scontro di filosofie. Ove si intende da una parte il pragmatismo e l’essenzialità del gioco in verticale di Fabrizio Castori opposto al pressing alto in tutte le zone del campo di Alexander Blessin che a Perugia bene abbiamo conosciuto con Alvini, un calcio ‘gasperiniano’ fatto di algoritmi e tecnologia che in Germania è stato ribattezzato ‘gegenpressing’. Lo scrivono Il Messaggero e Il Corriere dell’Umbria nelle edizioni odierne.
Che poi è in sostanza il primo posto della B nel possesso palla (58% del Genoa) opposto al penultimo (44,2%) del Perugia, comunque tra i primi per i tiri in porta. Di sicuro non sarà partita facile da decifrare anche alla luce delle delicate situazioni opposte, da una parte il Perugia che ha bisogno di punti per levarsi dalle secche dell’ultimo posto e dall’altra il tecnico tedesco che rischia la panchina ma si fa forte di un rendimento esterno da primato. Genoa strafavorito, per inciso, ma il pallone è rotondo.
A Castori, per cambiare, il Perugia si aggrappa visti anche i precedenti con il Genoa: contro i rossoblu vanta 4 vittorie, 2 pareggi e una sola sconfitta in 7 partite. Ha battuto il Genoa un anno fa alla guida della Salernitana (1-0 firmato Djuric) mentre memorabile resta un roboante 4-1 al Grifone proprio di Gasperini nel 2016 con il suo Carpi. Magari è un segno del destino…