Da Il Messaggero – Frenata nella serata di mercoledì, due i possibili motivi: la due-diligence in corso e la violazione del patto di riservatezza. In forse anche la conferenza di presentazione
In prossimità del closing, il giorno dopo l’uscita delle indiscrezioni relative alla solidità, ai progetti sul Curi e alle finalità sportive del gruppo di trading petrolifero interessato a rilevare il Perugia da Massimiliano Santopadre, tutte notizie a dir poco notevoli in attesa naturalmente che vengano confermate attraverso identità e fatti, si registra una frenata.
A scriverlo è Il Messaggero, edizione Umbria. La firma sul contratto preliminare a due prezzi (5 milioni più i debiti per la C, 10-11 più i debiti per la B) per il passaggio delle quote del Perugia, previsto per giovedì, potrebbe slittare. Forse addirittura saltare. Il motivo? Da quanto è filtrato si attende il completamento della due-diligence da parte dei compratori, ovvero l’analisi approfondita dei bilanci, delle garanzie e delle proprietà mobili e immobili, che potrebbe richiedere più tempo del dovuto e non è escluso che possano essere state riscontrate difficoltà.
Ma stando a quanto trapela dai compratori, l’operazione sarebbe stata messa in stand-by da loro stessi soprattutto per il timore che possa essere violato il patto di riservatezza sulla loro identità, insomma che i nominativi dei compratori possano divenire pubblici prima del tempo. Identità, per inciso, che si dichiarerebbero pronti a svelare dopo la firma, ovvero dopo avere avuto la certezza di legare il proprio nome al Perugia Calcio.
Non resta che attendere per capire cosa sta succedendo. In teoria tutto è pronto: pare che i nuovi proprietari avessero anche organizzato una conferenza stampa di presentazione per la giornata di venerdì. Cui non parteciperebbe l’imprenditore lucano titolare della Holding, a conferma del suo carattere schivo e riservato, ma ci sarebbe la sua socia pugliese insieme al dirigente che insieme hanno individuato come nuovo potenziale presidente del Perugia.