Tre anni fa, grazie a una sua doppietta, la Pro Vercelli portò via i tre punti da Salerno. Ora Mattia, in rampa di lancio (e in una posizione diversa col nuovo modulo), punta a ripetersi.
Una vita da precario. Questa è stata la carriera di Mattia Mustacchio, sul punto di esplodere (nei momenti migliori) oppure relegato a terza/quarta scelta (in quelli peggiori). Colpa anche di quel suo modo così particolare di affrontare il campo. E colpa anche del fatto che, complice il suo essere un po’ giramondo, non ha mai trovato una reale collocazione tattica. Esterno offensivo, attaccante, laterale di centrocampo: destra, sinistra, centro. Ha giocato ovunque.
Ora, dopo un’estate in bilico e dopo molte panchine quando Nesta (in teoria) adottava il modulo a lui più congeniale, si ritrova magicamente in rampa di lancio in questo 4-3-3 atipico, in cui fa un po’ l’esterno e un po’ il centravanti. Complice anche il recente infortunio di Vido e quello, più indietro nel tempo, di Han, Mustacchio si candida seriamente ad un posto da titolare nella trasferta di Salerno, dove arriverà forte di un’ottima prestazione (con gol) nell’amichevole di Bologna.
Finalmente, sembra essere giunto il suo momento, dopo che, ormai due anni fa, il Perugia investì 400mila euro per il suo cartellino, proprio quando Bucchi, che lo aveva preso per fare l’esterno alto, si accingeva a cambiare modulo passando al 3-5-2. D’altronde l’Arechi gli porta bene – come ricorda l’edizione odierna del Messaggero – visto che il 27 novembre 2015 l’attaccante di Chiari siglò una strepitosa doppietta (gran destro al 10’, colpo di testa decisivo al 77’) suggellando il blitz della Pro Vercelli in casa della Salernitana. Perché non riprovarci…