Il centrocampista biancorosso, di proprietà della Juventus, ha toccato molti temi della sua giovane carriera: dall’approccio con lo sport, a Cristiano Ronaldo.
“Mio nonno mi costruì un campo di calcio tutto per me nel bosco, in un villaggio di montagna: ci passavo intere giornate”. Hans Nicolussi Caviglia ha raccontato così il suo approccio con il pallone in una lunga intervista a “Tutto Calcio Piemonte”.
Il centrocampista del Perugia, di proprietà dalla Juventus, ha toccato tanti temi: dal mondo bianconero al rapporto con Cristiano Ronaldo, fino al Grifo di Massimo Oddo. “Ho iniziato all’Aymaville Gressan, ora Aygreville, all’età di sei anni. Poi, un giorno, avevo 7 anni, Marco Giovinazzo mi chiama dopo un allenamento e mi dice che c’era un regalo per me: un allenamento alla Juventus. In realtà era un provino, ma io non lo sapevo, e siccome ero ancora piccolo non l’ho neanche immaginato. La notte prima non ho dormito per la gioia”.
Dopo il percorso giovanile, è della scorsa stagione la convocazione di Nicolussi Caviglia nella prima squadra della Juventus. “Un periodo fantastico! In allenamento e in partitella ho avuto una grande occasione di crescita, per la quale ringrazio ancora mister Allegri. Il giocatore con cui ho legato di più è Pjanic. Tutti mi hanno accolto veramente bene. CR7? Parlavamo solo di situazioni di campo. Giocando insieme a lui ho capito perché è il migliore al mondo: lavora ogni giorno come se dovesse ancora diventarlo”.
Ora per Nicolussi c’è la chance di imporsi in Serie B con la maglia del Perugia. “Essere allenato da un campione del mondo 2006 è motivo di grande orgoglio. Oddo propone un calcio moderno, quasi totale, con fondamenti tattici ben precisi, ma al contempo aperto all’estro del singolo”.