Tre ex biancorossi facevano parte della squadra guidata da Gentile: Caracciolo aveva giocato a Perugia due stagioni prima, Amelia e Brighi arriveranno in Umbria oltre dieci anni più tardi
Sono passati diciassette anni dal quinto e ultimo Europeo vinto dalla Nazionale Under 21. Era appena cominciata l’estate del 2004, l’anno in cui Schumacher e Valentino Rossi dominavano gli sport motoristici, Baggio giocava la sua ultima partita e Zuckerberg inventava Facebook. Nel calcio il Milan conquistava lo scudetto, la Grecia si laureava a sorpresa campione d’Europa e il Porto di Mourinho centrava l’impresa alzando la Champions League. In Italia cresceva una giovane generazione di campioni, di cui in cinque due anni più tardi vinsero il Mondiale con Lippi.
Negli europei Under 21 del 2004 partecipavano otto squadre: Bielorussia, Croazia, Germania, Italia, Serbia e Montenegro, Portogallo, Svezia e Svizzera. Gli azzurri si classificarono primi nel proprio girone e poi superarono in semifinale i lusitani (3-1). L’8 giugno del 2004 al Ruhrstadion di Bochum andò in scena la finale tra Italia e Serbia e Montenegro. La squadra allenata da Claudio Gentile vinse siglando altre tre reti con De Rossi, Bovo e Gilardino. Quella sera sedeva in panchina Andrea Caracciolo, trasferitosi nell’estate precedente dal Perugia al Brescia di cui poi divenne una bandiera. Altri due giocatori hanno indossato la maglia del Grifo diversi anni più tardi quella partita: nel 2015 Marco Amelia (dopo aver vinto un Mondiale e due scudetti) che in quell’Europeo era titolare e dal 2016 al 2018 Matteo Brighi, che subentrò in quella finale.
Foto dal sito della FIGC