Il Direttore dell’area tecnica del Perugia a Bmagazine spiega il suo metodo e anche le trasformazioni di ruolo che possono cambiare la carriera di un bravo calciatore.
“In B, oltre alle certezze che offrono alcuni elementi collaudati, è importante sapersi affidare a giovani di prospettiva. E poi c’è chi con un cambio di ruolo può diventare un perno della squadra”. Il ‘metodo Goretti’ è indispensabile per il Grifo. Un marchio di fabbrica per le ambizioni del Perugia. Le idee che diventano intuizioni del Direttore tecnico biancorosso hanno trasformato attaccanti poco prolifici e fatto esplodere tanti elementi della nuova generazione azzurra.
Il costruttore del Perugia è fra i protagonisti dell’ultimo numero di Bmagazine, la pubblicazione della Lega cadetta. Per l’attacco del Grifo Goretti ha sempre pescato fra i ‘bomber incompresi’. Da Eusepi a Falcinelli, fino a Di Carmine. “Samuel – ha detto -, attaccante di grande talento, non era mai riuscito a esprimere tutte le sue qualità. Secondo me da seconda punta, vista la capacità di attaccare lo spazio, poteva essere trasformato in attaccante centrale. Ne ho parlato con l’allenatore, volevo che la mia sensazione venisse condivisa. Ha segnato una quarantina di gol in due anni”.
La lista di giovani diventati big del pallone italiano è lunga. “Conti, Spinazzola, Politano: saperli convocati in Nazionale e vederli con la maglia di Milan, Juventus e Inter è una grande soddisfazione, per noi e pure per i nostri tifosi. E non dimentichiamo Goldaniga che è stato qui una stagione…”. Il prossimo sarà Gianluca Mancini, a segno tre volte consecutive con la maglia dell’Atalanta e fra i giustizieri dell’Inter nell’ultimo turno.