L’ex centravanti biancorosso è stato il protagonista della promozione del 1996 e ha parlato proprio alla vigilia della sfida del Grifo contro il Verona.
Perugia-Verona, in campo stasera, è stata ed è anche e soprattutto la partita della promozione in Serie A del Grifo nel 1996. La cavalcata “galeoniana”, i gol, tanti gol di Marco Negri. Quella gara ha dato origine al momento più bello vissuto dall’ex giocatore nella sua carriera di centravanti. “Credo che il calciatore professionista sia il mestiere più bello del mondo”, ha detto a dailynews24.it.
“Se devo scegliere il momento più bello che ho vissuto in campo coincide col primo gol in serie A. Esordiamo col Perugia a Perugia – ha ricordato Negri – contro la Sampdoria di Mancini e Veron: vinciamo 1 a 0, io faccio il primo gol in serie A ed è il coronamento veramente dei sogni che avevo da bambino”.
“Perché quando giocavo nei cortili – ha aggiunto l’ex attaccante del Grifo – allora che era l’82 l’anno dei campioni del mondo Rossi, Tardelli, ci chiamavamo come questi qua che segnavano e giocavano nella nostra serie A. Dopo tanti anni , fatiche, sacrifici, gioie e dolori ho coronato il sogno che avevo da bambino che conservo ancora con grande grande affetto e anche se, ripeto, gli episodi indimenticabili sono tantissimi.
Negri è reduce dall’esperienza della scorsa stagione a Udine, nello staff di Massimo Oddo, come collaboratore tecnico specifico per gli attaccanti. “Speriamo di avere un’altra possibilità, è un ruolo che a me piace veramente. Un ruolo da capo allenatore per il momento non ce l’ho nelle mie mire perché sono molto focalizzato in questo progetto specifico e mi piacerebbe dimostrarlo a tutti. Oltre alle mie capacità è un’idea che il calcio italiano presto, prima o poi, accetterà. Resto focalizzato su questo e in attesa di una chiamata”.