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Galano punta il Perugia e fa gli auguri a Iemmello: “Si merita il successo”

Otto gol da inizio stagione, il modo migliore per riscattare l’anno di Foggia. Col suo Pescara sfiderà i biancorossi, che ha punito spesso in carriera.

Sfiorata con Bari e Parma, Christian Galano non ha mai di fatto giocato in serie A, nonostante sia uno dei giocatori più talentuosi della cadetteria: ce ne siamo accorti anche in Umbria, non solo per la sua breve (ma intensa) apparizione con la maglia del Gubbio ma perché spesso contro il Perugia ha giocato ottime gare.

Domenica sera tornerà al Curi col suo Pescara e alla vigilia della partita che per il pescarese Massimo Oddo rappresenta uno spartiacque, Galano si confida al sito di Gianluca Di Marzio, aprendosi anche dal punto di vista personale.

L’errore di tornare a Foggia

Ho seguito il cuore ma è stato un errore – dice a proposito dell’esperienza di Foggia – ho capito da subito che c’era qualcosa che non andava con la società. Ci hanno lasciato in mezzo a una strada. Giocavo poco, mi sono sentito subito messo da parte. Non giocavo e mi sentivo abbandonato dalla società. Forse mi avevano preso solo per fare gli abbonamenti, non lo so. È stato molto doloroso da foggiano”.

Il rilancio a Pescara

Ero al mare e mi contattò Zauri. Mi ha fatto capire che sarei stato importante. Il presidente Sebastiani mi aveva cercato anche negli anni scorsi. Stavolta sentivo che era davvero la volta giusta. La fiducia è tutto per me. Ho trovato un bel gruppo e una società seria. Ho iniziato forte, come a Bari un paio d’anni fa. Feci 13 gol nel girone d’andata”.

I gol al Perugia

Gli ultimi due – sottolinea Claudio Giambene – li segnò a Perugia, dove domenica tornerà per sfidare un vecchio compagno di (dis)avventura a Foggia che quest’anno – come lui – si sta riscattando. L’unico che ha segnato più di Galano finora: Pietro Iemmello. “Gli faccio un grande in bocca al lupo. Anche lui ha sofferto molto. Ora sta dimostrando il suo valore”.

“Altro che discontinuo”

Mi fa incazzare quando sento dire che manco di continuità. Non è che in giro sono tutti Messi o Ronaldo. A volte vedo che a certi giocatori bastano un paio di buone partite per essere considerati pronti a fare il salto. Io ho 28 anni e non ce l’ho ancora fatta. Ma non perdo la speranza e magari ci arriverò col Pescara”.

“Voglio la serie A”

Dopo il fallimento del Bari, mi prese il Parma. Feci tutto il precampionato, ma avevo intuito che non rientravo nei piani. E due giorni prima della fine del mercato, mi dissero che avrei dovuto cercare squadra”.

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