L’attaccante del Perugia è tornato a parlare durante lo stop forzato del campionato cadetto e punta alla ripartenza ma “solo in sicurezza, la salute è al primo posto”. Con la Salernitana “vittoria spartiacque”
“Con tanta gente che soffre è dura pensare al calcio. Ma ripartiremo”. Diego Falcinelli torna a parlare durante la settima settimana di quarantena che sta vivendo nella sua casa di Perugia insieme alla moglie e alla figlia, in attesa di poter tornare in campo.
“Fremo, il calcio mi manca – ha detto l’attaccante del Grifo al Corriere dello Sport -. Ci sono ancora dieci giornate da disputare e la nostra squadra è forte. Abbiamo avuto tanti alti e bassi, ma la vittoria con la Salernitana si è rivelata uno spartiacque. Possiamo ancora centrare grandi obiettivi”.
Tanti ancora gli interrogativi della stagione. “Il torneo va finito – ha precisato Falcinelli -, ma dobbiamo ripartire in piena sicurezza, la salute è al primo posto. Per la comunità intera è giusto che la ripresa del calcio sia decisa con grande senso di responsabilità”.
L’attaccante perugino è poi tornato sul rapporto speciale con il Perugia e con alcuni grifoni. “Sono orgoglioso di indossare la maglia numero 8. Ogni volta che entro allo stadio ho una sensazione particolare. Non so se riuscirei a giocare al Curi da avversario, in B non sarei andato da nessuna altra parte”. L’annata di Diego è stata complicata e forse anche perché “ci tengo troppo, rischio di strafare” e quindi la grande generosità può diventare “un mio ‘difetto’. Ma ripeto: la squadra è forte e possiamo ancora centrare un’impresa”.
Fuori dal campo è nata la “repubblica delle donne” con i compagni Rosi e Buonaiuto, tutti con una figlia femmina in famiglia come Falcinelli. “Ci frequentiamo molto”, ma i grifoni sono in inferiorità numerica, tre contro sei. Durante la quarantena sta emergendo la generosità dei calciatori biancorossi e ha riscosso grande successo la maglia di Diego messa all’asta per beneficenza. “L’iniziativa è partita dal mio amico ultras, Andrea Quagliarini. Ora pensiamo di mettere in vendita le scarpette. Il ricavato – conclude – verrà donato a un centro per anziani”.