Il 14 maggio del 2000 la Lazio vinse lo scudetto grazie al successo del Perugia sulla Juventus al Curi. Il ricordo di ‘Penna Bianca’, allora in maglia biancoceleste
Perugia: 14 maggio 2000. Un luogo e una data che hanno segnato il calcio italiano. Per la caduta della Juventus – evento raro – per la pioggia, per lo scudetto che la Lazio ha scucito dal petto della Vecchia Signora all’ultimo tuffo.
Il gol di Calori al Curi ha fatto ballare di tricolore i biancocelesti. Sono passati 20 anni esatti. Sulla sponda laziale c’era Fabrizio Ravanelli, perugino doc che, prima del memorabile sgambetto, aveva anche scritto la storia bianconera.
“La Lazio mi prese dal Marsiglia – ricorda oggi Ravanelli a Ilgiornale.it -. Io in Francia stavo benissimo, avrei terminato lì la carriera. Ma dovetti tornare in Italia perché mio padre stava molto male. Lui viveva a Perugia, per questo per me trasferirmi a Roma fu un’occasione irrinunciabile, principalmente dal punto di vista privato, anche se sportivamente parlando la Lazio in quel momento era una delle squadre più forti d’Europa”.
Non c’è stato solo il pallone in quel giorno di 20 anni fa. È stato un insieme di sorprese emozionali, come il Grifo di Mazzone che riuscì, a salvezza acquisita, a battere la Juve capolista. “Ero sicuro che il Perugia – ha detto Ravanelli – avrebbe dato il massimo benché non avesse nulla da chiedere al campionato. Conoscevo il presidente Gaucci e sapevo che non ci stava a perdere”.