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Grifo, l’identikit di Giannitti: ecco l’uomo delle promozioni

Talenti scovati, obiettivi di squadra centrati e una rete di scouting al servizio delle richieste dell’allenatore. Tutto ciò che c’è da sapere sul nuovo ds biancorosso, uomo che preferisce i fatti alle parole

Dopo un anno di pausa dal calcio Marco Giannitti riparte da Perugia. Un contratto biennale ed il ruolo di ds ereditato da Marcello Pizzimenti, la gestione dell’area tecnica da Roberto Goretti. Dopo l’addio di Frosinone ed un anno in cui è stato cercato da diverse squadre, la scelta di venire in Umbria e ripartire dalla Serie C è un segnale forte. Elemento chiave della doppia promozione dei ciociari, Giannitti ha un curriculum da vincente. Disponibile, cordiale, gentile. Chi ha lavorato a stretto contatto con lui e i colleghi di Frosinone come Roberto De Luca de L’inchiesta lo descrivono come un ambizioso alla ricerca di un progetto che lo faccia sentire al centro di una programmazione. Per ciò che dice la sua storia, Giannitti può essere l’uomo giusto al posto giusto.

Giannitti e il metodo

Osserva, prende appunti, vede da vicino i calciatori alla fine di ogni allenamento. Non entra mai nella sfera tecnica o tattica. Lavora a stretto contatto con l’allenatore senza invadere il suo campo decisionale. Come quando a Frosinone, dove gli si chiedevano uomini per il 3-5-2 e lui cercava giocatori funzionali a quell’assetto. Dal progetto della società e dalle richieste dell’allenatore riceve gli input che poi valuta insieme alla sua rete di collaboratori. Nella valutazione di un giocatore non si ferma solo alle doti tecniche. In un’intervista ad un giornale ciociaro ha infatti affermato: “Se non valuti le caratteristiche umane, non vai molto lontano”. Si narra che Dionisi e Ciofani vennero scelti anche per il loro carattere e personalità. E con il passare degli anni sono divenuti colonne della squadra laziale.

Giannitti e i record

Si porta dietro un piccolo record, dalla grande importanza simbolica: ha centrato la promozione in tutti i campionati, dal dilettantismo fino alla Serie A. Ha portato il Celano in C2, ha conquistato la C1 con il San Marino e con il Frosinone ha centrato le due inaspettate promozioni storiche in Serie B ed in Serie A. E ora è a Perugia per ripetersi.

Giannitti e lo scouting

Ha dimostrato un certo fiuto anche nello scoprire i giocatori. I due esempi più noti sono proprio Dionisi e Daniel Ciofani, che aveva già a Celano in C2 e li ha portati a Frosinone per farne due pilastri. L’ex grifone è divenuto anche il re dei bomber ciociari, il giocatore che ha segnato più gol nella storia del club laziale. Pochi sanno di una chiamata che fece al presidente Stirpe in piena notte nel 2015, stava assistendo ad una partita del campionato brasiliano e le doti di un portiere lo avevano colpito. Provò ad acquistarlo, già lo aveva bloccato la Roma. Quell’estremo difensore negli anni successivi si trasferì a Liverpool, dove vinse una Champions League ed una Premier League. Il Frosinone aveva pensato ad Alisson. Giannitti è molto attento anche alla crescita dei giovani, sotto la sua direzion Gori e Paganini sono partiti dal settore giovanile del Frosinone e pian piano sono diventati elementi importanti della prima squadra. Errori? Nel calcio, si sa, non commetterne è impossibile, semmai vince chi ne commette di meno. A lui è capitato con Joel Campbell. Lo comprò dall’Arsenal, indotto dal bel Mondiale appena disputato, ma a gennaio fu indotto alla cessione a causa del mancato ambientamento.

Giannitti e i tecnici

A Frosinone vennero scelti allenatori che potessero crescere insieme alla squadra in una piazza ambiziosa ma con una pressione relativa. Così è stato per Longo come per Stellone. Quest ultimo, artefice delle due storiche promozioni, ha mantenuto un ottimo rapporto con Giannitti e la candidatura perugina in alternativa a Caserta era scontata. In Umbria dovrà guadagnare subito la promozione e avrà a che fare con una tifoseria molto esigente.

Giannitti e i tifosi

Il suo a Frosinone, giunto per sopraggiunta fine di un ciclo, è stato un addio doloroso. Ecco la lettera che il ds diffuse per salutare la città:

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