L’allenatore del Perugia dopo la batosta di Mantova (1-5). “Abbiamo fatto una pessima figura, sono il primo responsabile dell’approccio alla gara e bisogna solo chiedere scusa”
“Ci sono sconfitte e sconfitte. Quella di oggi ci deve far riflettere, dopo una prestazione del genere bisogna farsi un esame di coscienza”. Sono amarissime le parole di Fabio Caserta, a caldo, dopo “la disfatta” incassata dal suo Grifo a Mantova. “Nelle difficoltà viene fuori il valore umano”, ha aggiunto il tecnico biancorosso cercando uno stimolo per i suoi dopo un’autocritica anche feroce.
“Nel calcio – ha precisato a Umbria Tv – al di là della categoria bisogna correre su tutti i palloni e non l’abbiamo fatto. Oggi i 2 gol incassati dopo 5 minuti significano che non siamo scesi in campo. Dobbiamo anche vergognarci tutti, sono il primo ad essere autocritico”.
“Quando una squadra perde così la colpa principale è dell’allenatore ma tutti dobbiamo assumerci le proprie responsabilità. Bisogna capire che in Serie C non è importante come ti chiami ma quello che metti in campo. Non mi va di trovare alibi come l’inferiorità numerica e non mi va di analizzare la partita. Devo solo chiedere scusa e lavorare a testa bassa. Con il Cesena abbiamo fatto cose buone e meno buone, oggi non ci stava di perdere così. Il primo responsabile sono io”.
Il tecnico del Grifo batte sempre sullo stesso tasto. “Bisogna calarsi nella categoria e ancora non l’abbiamo fatto. Quando si va in campo si azzera tutto, visto che siamo il Perugia tutte le squadre daranno qualcosa in più e non l’abbiamo capito. Così diventa dura, siamo partiti per far tornare entusiasmo ma così non torna né al pubblico e né a noi stessi. Non possiamo approcciare le partite in questo modo”.
“Non andiamo a cercare il colpevole – ha aggiunto Caserta -. Al di là del credo tattico devo dare una mentalità e non voglio vedere che una squadra va sotto di due reti dopo 5 minuti perché non è scesa in campo con il giusto atteggiamento. Poi le gare si possono anche recuperare ma non mi è piaciuto l’approccio. Se la squadra non entra in campo con la giusta attenzione è l’allenatore che non è stato bravo. Da oggi si cambia registro, abbiamo parlato troppo e quindi ora bisogna stare zitti e pedalare“.