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Dal Perugia appello al Governo: ‘Il dpcm un passo indietro, salvate la Lega Pro’

La dichiarazione ai quotidiani locali da parte del direttore generale Comotto: ‘Costi insostenibili ed entrate azzerate, il rischio è la fine di molti club. E il Curi ha dimostrato che è sbagliato tornare a chiudere gli stadi’

Il Perugia si schiera a favore della sopravvivenza del Calcio italiano e in particolare del calcio che soffre di più il momento di emergenza nella pandemia, ovvero il calcio di Lega Pro, quello dei Settori Giovanili e dei campionati dilettanti. Ad esporsi, in seguito alle dichiarazioni del presidente della Lega Pro Francesco Ghirelli, è il direttore generale Gianluca Comotto, che ha rilasciato una dettagliata dichiarazione ai quotidiani locali, Il Messaggero, La Nazione e Il Corriere dell’Umbria.

Fatte salve la necessaria salvaguardia della salute dei cittadini nonché le difficoltà che il Governo attraversa nel pieno dell’emergenza sanitaria – ha detto Comotto – vogliamo unirci alle rimostranze del mondo del calcio rispetto alle decisioni contenute nell’ultimo Dpcm. Il Calcio porta pur sempre 1 miliardo di euro all’anno nelle casse dello Stato ed è pesantemente colpito dalla situazione. In serie C in particolare abbiamo appena tre voci in entrata, biglietteria, sponsor e i presidenti che si fanno carico di immettere denaro fresco. Nell’attuale situazione le voci in entrata sono azzerate mentre ci sono costi aggiuntivi come quelli del protocollo sanitario, circa 150.000 euro all’anno, che non c’è modo di recuperare. La situazione è insostenibile, il rischio per moltissimi club è quello di implodere. A questo punto le strade sono due: il Governo dà una mano ai club oppure si fa come in Inghilterra, dove le società di Premier League si sono autotassate per aiutare le società minori’.

Il Perugia ha le idee chiare, come d’altronde la Lega stessa, su quel che è necessario e urgente fare: ‘Servono liquidità, aiuti a fondo perduto, rinvio delle scadenze fiscali oppure si farà fatica ad arrivare alla fine dell’anno. Non va dimenticato che il calcio non è soltanto quello dei milionari di cui si parla troppo spesso con superficiale demagogia, dimenticando la C, i dilettanti e tutte le persone che lavorano attorno al calcio con stipendi normalissimi. Quello che chiediamo è di aprire gli occhi sulla situazione di Lega Pro e calcio giovanile. C’è un’intera generazione di ragazzi in difficoltà a causa della criticità della situazione. Difficile accettare il passo indietro di facciata contenuto nel Dpcm anche per quanto riguarda gli spettatori negli stadi. Vedere il pubblico del Curi, nel pieno rispetto delle regole, gioire, soffrire e poi di nuovo gioire domenica in occasione della vittoria sulla Vis Pesaro, mi ha riempito il cuore’.

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