Terzo pareggio consecutivo. I grifoni creano tanto nel primo tempo, ma non concretizzano a sufficienza per agganciare gli altoatesini in classifica. Entrambe le squadre calano nella seconda frazione e si accontentano del pareggio
Il Grifo manca l’aggancio. Al termine della sfida del “Druso” la distanza tra SudTirol e Perugia rimane invariata. Dopo il terzo pareggio consecutivo, sono sempre tre i punti a separare i biancorossi dall’attuale capolista. I grifoni dopo una prima frazione in cui si sono resi pericolosi diverse volte ed hanno concesso solo una palla gol ed il fallo dal rigore al SudTirol, non riescono a replicare nel secondo tempo. Pochissimi infatti gli spunti biancorossi nei secondi 45′, così come quelli degli altoatesini. I padroni di casa, invece, iniziano bene la seconda frazione pressando alto ed ottenendo una serie di corner consecutivi. Però non riescono mai a rendersi veramente pericolosi. Né Fulignati né Poluzzi vengono chiamati a fare gli straordinari nel secondo tempo. Pareggia anche la FerlapiSalò in casa del Gubbio. Il punto, quindi, permette l’aggancio momentaneo al solo Padova, che deve però giocare alle 17,30 contro la Vis Pesaro.
La cronaca
Pochissime le occasioni al “Druso” nel secondo tempo. I padroni di casa ci provano con le conclusioni dal limite di Magnaghi, deviata da un difensore in corner, e Fabbri, terminata a lato dopo una cavalcata. Per il Perugia, invece, vanno riportati i colpi di testa di Elia e Murano e la punizione battuta da Burrai. Tutte e tre le occasioni sono state bloccate da Poluzzi.
Statistica
Notizia positiva per i gol fatti, negativa per quelli subiti. Il Grifo non segnava da 186 minuti: il tempo passato (senza contare i minuti di recupero) dal gol del 3-0 di Bianchimano al Padova a quello del 1-0 di Melchiorri al “Druso”. I grifoni devono però migliorare ancora nel cinismo soprattutto considerando le occasioni create nel primo tempo che sarebbero potute valere il doppio vantaggio. Per quanto riguarda invece le reti incassate, il rigore trasformato da Casiraghi rompe l’imbattibilità di 380 minuti: durava dal rigore di Botta a San Benedetto.