Il dato approfondito dai quotidiani locali in vista della sfida al Brescia di Inzaghi, che vanta un attacco eccezionale ma anche grossi problemi difensivi
Inizia la settimana che porta a Perugia-Brescia (sabato ore 16,15 al ‘Curi’) con un dato confortante per i grifoni, evidenziato dalle edizioni odierne de La Nazione e Il Messaggero dell’Umbria: sono 18 le partite consecutive in cui il Perugia riesce ad andare a segno nelle partite in casa, l’ultima volta senza segnare fu il 21 novembre 2020 nel match pareggiato 0-0 contro il Gubbio nel passato campionato di Lega Pro.
Da allora al ‘Curi’ sono arrivate 13 partite di C, una di Supercoppa di C contro il Como, una di Coppa Italia contro il Sudtirol e 3 nel corrente campionato di B (Ascoli, Cosenza e Alessandria), tutte condite da almeno un gol della squadra di casa. Il rovescio della medaglia sta proprio nelle tre partite casalinghe di questa stagione, in cui il Perugia è sempre andato in vantaggio per poi vedersi costantemente rimontato.
Una brutta notizia ad ogni modo per il Brescia, che vive una situazione bifronte. I lombardi sono infatti titolari del migliore attacco del campionato (19 gol in 7 partite, la bellezza di 2,7 a partita), e hanno la capacità di andare in gol con tanti elementi. Non c’è un bomber consolidato ma sono andati a segno 3 volte Moreo e Bajic, 2 Van de Looi, Jagiello e l’esperto Palacio (pericolo pubblico numero 1) più altri 7 giocatori.
Una bella gatta da pelare per Angella e compagni e un nuovo esame da superare per l’apparato difensivo biancorosso, sinora eccellente (5 gol subiti, seconda difesa della B). Al contrario del Perugia, le Rondinelle hanno però grossi problemi difensivi: hanno subito 12 gol in 7 partite, una media da playout, peggio hanno fatto soltanto Pordenone, Vicenza, Alessandria, Crotone e Ternana. Non a caso Inzaghi, consapevole dell’importanza della solidità di una squadra che punta a vincere, in questi giorni della sosta sta lavorando sulla capacità dei suoi di chiudere la porta e chissà che al Curi non arrivi un Brescia più abbottonato.