Calcio Grifo
Sito appartenente al Network
Cerca
Close this search box.

Camplone: ‘Questo Perugia può andare ai playoff’

Dai quotidiani locali: il grande ex è tornato per l’ultimo saluto a Tomassini ed ha assistito alla vittoria sul Vicenza al ‘Curi’: ‘‘La classifica è tanta roba ma non mettete pressione ad Alvini. Ciao Alberto, eri il nostro muro del pianto’

Venerdì a Ponte della Pietra tra i tanti ex accorsi per l’ultimo saluto ad Alberto Tomassini c’era anche Andrea Camplone, uno dei grifoni più vincenti di sempre sommando le carriere da giocatore e allenatore, in serata anche al ‘Curi’ per la vittoria sul Vicenza. Il Messaggero e La Nazione dell’Umbria lo hanno intervistato. ‘‘Era una partita difficile. Nonostante il Vicenza non sia questa grande squadra, per come si era messa poteva far male con le ripartenze, sarebbe stato tutto più difficile. Il Perugia ha fatto una buonissima partita, solo che non l’ha chiusa. Ma con squadre nelle condizioni del Vicenza, è sempre dura’.

E invece cosa non le è piaciuto? ‘Ho visto Kouan in difficoltà. Faceva il compitino che è come non giocare ma è normale anche che un giocatore che si sente richiamato dalla panchina possa perdere le staffe. Ha fatto il trequartista e deve ritrovarsi da mezzala, io lo avrei messo coi piedi opposti, avrebbe fatto meno fatica. Avendo vicino Falzerano che non è un quinto, ha trovato difficoltà. Intendiamoci, anche io avevo Fabinho che mi faceva il quinto senza fare il difensore, Falzerano mi piace tantissimo e può fare il quinto sapendo i vantaggi che può darti dalla metà campo in su. Mentre può fare ancora meglio la mezzala’.

Su Alvini l’opinione non può che essere positiva: ‘Non lo conosco ma dico quello che vedo: al primo anno la squadra sta lì, fa buon calcio, dà fastidio a tanti e secondo me se la gioca per i playoff fino alla fine. Però non bisogna mettergli pressione, Perugia è piazza che pretende tanto ma se ti lasciano lavorare vai lontano’. Infine, Camplone lascia il suo particolare ricordo di Alberto Tomassini: ‘Arrivai a Perugia nel ’92-93 da giocatore, lui era magazziniere e già allora lo chiamavamo ‘il muro del pianto’. A quei tempi c’era Gaucci che era vulcanico, Alberto accoglieva i nostri sfoghi ed era di conforto per tutti. In tanti anni mi è sempre stato vicino, al pari della moglie Giuseppina e di Leonardo, il figliolo. Venire a salutarlo era il minimo che potessi fare’.

Subscribe
Notificami
guest

5 Commenti
Inline Feedbacks
View all comments

Articoli correlati

I supporter coinvolti dal provvedimento si erano resti protagonisti del lancio di seggiolini e fumogeni...
Rimane in auge l'obbligo di vendita ai tifosi fidelizzati e per questo OA ha presentato...
Nei 30 precedenti allo stadio Renato Curi sono arrivate 17 vittorie biancorosse, 12 pareggi ed...

Dal Network

  Joe Barone non ce l’ha fatta. Dopo il malore che lo ha colpito domenica pomeriggio,...

  Il mondo del calcio si appresta a introdurre un cambiamento regolamentare di potenziale portata...

  Si chiude la sessione invernale di calciomercato. Ecco le ufficialità dei club della Serie C. Tra...

Altre notizie