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Perugia-Brescia, Castori: ‘Siamo un’orchestra che suona lo spartito giusto’

Il tecnico entusiasta dopo il poker alle Rondinelle: ‘Faccio fatica a individuare il migliore. Ora stai a noi mantenere questa condizione e questo trend’

Così Fabrizio Castori al termine della splendida partita disputata dal suo Perugia che ha rifilato un poker al Brescia ed è uscito per la prima volta dalla zona play out. ‘Era una partita da vincere assolutamente – ha detto il tecnico biancorosso – perchè ci fa tirare momentaneamente fuori dai bassifondi. Era uno scontro diretto e l’aver vinto ci regala autostima, fiducia e miglioramenti tangibili in classifica. Dove vogliamo arrivare? Guardate, all’inizio per me è sempre difficile, il mio modo di vedere il calcio è difficile da recepire e da digerire per i giocatori, poi quando i ragazzi iniziano a comprenderlo diventa tutto più semplice e automatico, iniziano a crederci. So bene che è così, le difficoltà di Perugia le ho trovate anche altrove. Quel lasso di tempo che abbiamo perduto all’inizio – lo dico senza polemica alcuna – ha ritardato la crescita della condizione della squadra. Ora è però tutto cambiato. Quando si fa fatica a individuare il migliore, significa che il collettivo è un’orchestra che suona lo spartito giusto e che c’è anche il gruppo fuori dal campo’.

E ancora. ‘Oggi non ci siamo mai fatti prendere dall’ansia come in passato e non abbiamo mai rischiato di prendere gol, si vedeva che poi prima o poi il nostro gol sarebbe arrivato. Merito dei giocatori, tutti e 26, perchè ci sono gli undici che giocano e quelli che stanno fuori a condividere quello che si fa e con i quali siamo riusciti a costruire anche importanti rapporti umani. All’inizio abbiamo faticato e io ho pagato con l’esonero ma alla fine a pagare è sempre la coerenza, se dimostri quella i ragazzi poi ti seguono. Capezzi? Conosce già il verbo – sorride -, bene anche Paz, avevo bisogno di giocatori veloci ai lati di Angella, il reparto era bene equilibrato anche nel secondo tempo. Lisi? All’inizio era titolare, poi si è infortunato, sono le circostanze che determinano le scelte. Io lo avevo allenato anche a Piacenza, lo conosco e so cosa può dare. Con Cancellieri ci siamo garantiti un ricambio giovane. Il cambio di Santoro? Ci dirigeva un internazionale che non fa passare nulla, era ammonito e in quel ruolo io chiedo aggressività continua, sarebbe stato pericoloso lasciarlo in campo. Ne3lle ultime 10 gare siamo secondi? Da serie A diretta – sorride ancora -, non esageriamo. E’ però la conferma della crescita e del trend che ormai dura da qualche mese e che sta a noi mantenere insieme alla condizione’.

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