L’ex presidente blucerchiato a TeleNord per spiegare le ragioni del ricorso d’urgenza al tribunale delle imprese di Genova con l’obiettivo di inibire gli aumenti di capitale
“Sono stato rimbalzato e anche attaccato dai tifosi di Perugia e Ternana perché attribuiscono a me la responsabilità del quasi fallimento della Sampdoria, mentre io in realtà l’ho salvata rinunciando a tutto. Anche ai 7,5 milioni che mi spettano dai concordati ma la parte restante deve essere pagata. Anche a rate. Ma va saldata. Di fronte a questa inadempienza, non mi fermerò”.
Queste le parole riportate da Sportmediaset di Massimo Ferrero, ex presidente della Sampdoria che recentemente ha cercato di acquistare il Perugia da Santopadre senza riuscire nell’intento e che all’emittente televisiva ligure Telenord è intervenuto per spiegare le ragioni del ricorso d’urgenza al tribunale delle imprese di Genova con l’obiettivo di inibire gli aumenti di capitale del club blucerchiato. “Non c’è alcun accordo scritto, soltanto la mia dichiarazione a Telenord in cui confermo di avere ceduto la Sampdoria a Radrizzani e gli faccio un in bocca al lupo. Intendiamoci, io di fronte a Radrizzani mi tolgo il cappello, ha portato a termine, con la collaborazione di Romei e Ienca, un’operazione geniale, sfilandomi la Sampdoria sfruttando la mutualità e il paracadute. Me lo sono fatto andare bene, a patto che, come mi è stato garantito a voce, venissero onorati gli impegni economici per i concordati. Ma per ora siamo fermi alle parole”.
Il club blucerchiato confida nella decisione positiva del Tribunale sul piano di omologa della ristrutturazione del debito dopo lo sforzo finanziario importante fatto dalla nuova proprietà.