In virtù delle sviste arbitrali dei due gol regolari non convalidati contro la Carrarese, il Perugia ha dovuto incassare l’ottavo pareggio stagionale, sesto contro altrettanti avversari che occupano i primi otto posti della classifica (ove uno è lo stesso Perugia e uno il Cesena, in calendario all’ultima giornata). Lo scrive Il Messaggero nell’edizione odierna, sottolineando come tre gol regolari alla Carrarese in questo campionato non li ha segnati nessuno, così come nessuno è andato vicino a vincere in casa del Pineto (che prima del debutto nel suo stadio aveva sempre giocato all’Adriatico, dove il Cesena ha strappato un pari e il Pescara ne ha presi quattro) come ci sono andati i grifoni raggiunti al 94’.

Non sono scusanti, ma fatti. Detto questo, il Perugia ha il problema del gol sin dall’inizio del torneo nonostante la forza dei suoi attaccanti (la rivelazione Seghetti, Matos, Vazquez, Lisi e Cudrig) probabilmente per la mancanza di un elemento di peso capace di tenere palla e aprire gli spazi, mancanza cui talvolta riesce a sopperire il solo Vazquez. Il Perugia crea ma probabilmente non quanto potrebbe. Baldini sin dall’inizio ha trovato sempre nuove soluzioni (ricordate i 12 giocatori diversi a segno in occasione dei primi 12 gol?) che non bastano quando si affrontano difese di spessore.

Il Cesena per inciso i suoi scontri diretti con le rivali della parte alta della classifica (Perugia escluso) sinora li ha vinti tutti, senza eccezioni, e la differenza eccola qua. Il Perugia gli scontri diretti non li ha persi né mai c’è andato vicino (segnale della forza della squadra) ma al contempo non è mai riuscito a concretizzare la superiorità come invece è accaduto in occasione delle vittorie comunque spesso sofferte contro Spal, Sestri Levante, Fermana, Entella, Juventus NG e Gubbio. Resta il fatto di una classifica al momento deficitaria, contro Olbia, Vis Pesaro e Arezzo urgono vittorie per rimanere attaccati al carro fino a gennaio. Su questo almeno tutti sono d’accordo.