La scelta di Alessandro Formisano, 33 anni (tanti ne aveva Ilario Castagner quando approdò sulla panchina biancorossa dalla Primavera dell’Atalanta) non cade dal cielo. Fautore di un calcio propositivo e innovativo, il giovane napoletano era stato in lizza per succedere a Castori nel passato campionato, a porre il veto l’allora ds Castagnini. Mentre già da giorni erano in corso i contatti con Massimiliano Santopadre (che lo avrebbe fortemente voluto) e Jacopo Giugliarelli (che lo conosce benissimo) per il ribaltone attuale. Lo scrivono i quotidiani locali, Il Messaggero, La Nazione ed Il Corriere dell’Umbria.
Privo di trascorsi da calciatore, Formisano ha iniziato il percorso da allenatore nelle giovanili di Casertana e Benevento, dove ha raggiunto le finali scudetto Under 16 e Under 17, mentre in tre anni in biancorosso ha conquistato il Primavera 2 e sempre raggiunto i playoff con la Primavera. Fautore di un calcio propositivo, di una organizzazione capillare (c’è chi dice maniacale), è però abituato ad adattare lo schema alle caratteristiche dei giocatori e non viceversa.
Tanto che potrebbe presto arrivare (magari non ancora sabato col Cesena, visti i tempi ristrettissimi) la svolta tattica della difesa a tre, nel 3-4-1-2 o nel 3-5-2, in un gruppo in cui il numero degli inserimenti dalla Primavera potrebbe presto aumentare. In queste ore si lavora per costruire il suo staff integrando un preparatore atletico e un preparatore dei portieri a Valerio Pignataro, fedele secondo al suo fianco da anni che avrà anche il ruolo di match analyst. Nella prima seduta ad aiutarlo c’erano Matteo Valeri (che continuerà ad occuparsi del recupero infortunati), e i preparatori Lorenzo Scalzeggi e Luca Lamanna, destinati probabilmente a continuare con la Primavera che aspetta a sua volta una nuova guida.