Contro l’Arezzo scenderà in campo un Perugia d’attacco. Lo scrive Il Messaggero dell’Umbria, specificando come a confortare Formisano in questa decisione ci sono numeri lampanti. Il suo Perugia ha disputato 8 partite partendo con il 3-5-2 (contro Spal, Torres, Entella, Ancona, Gubbio, Pineto, Carrarese e Vis Pesaro) mettendo insieme 10 punti alla media di 1,2 punti a partita. Il tecnico ha scelto invece il 3-4-1-2, il modulo con un trequartista dietro due attaccanti (qualche volta con uno tra Matos e Ricci sulla trequarti, più spesso con Kouan, che ha caratteristiche ben diverse) contro Cesena, Pescara, Pontedera, Rimini, Sestri Levante, Fermana e Juventus NG, mettendo insieme 13 punti ad una media più alta (1,8).
Ma è con il modulo più offensivo, nella fattispecie il 3-4-2-1 o 3-4-3, che il Perugia ha fatto sinora l’en plein: 3 partite (Lucchese, Recanatese, Olbia), 3 vittorie e 9 punti. Il coefficiente di difficoltà riferito all’avversario può avere un peso, me è indubitabile che il Perugia nella sua migliore versione è quello che ha affrontato le squadre di turno prendendosi magari bei rischi ma portando spesso a casa i 3 punti, il Perugia che prima segna e poi gestisce partita e avversario e non viceversa; quello invece meno convincente è il Perugia che talvolta si crogiola sulla propria solidità salvo beccare il golletto e non essere abbastanza reattivo da rifarlo.