L’approfondimento sul rendimento dei giocatori biancorossi: il terzino sembrava fuori dal progetto, poi ha segnato gol importanti nella cavalcata finale
Il bacio alla maglia a Ravennna, la commozione di Salò. Queste sono due delle immagini con le quali si può riassumere la stagione di Aleandro Rosi. Il grifone è rimasto dopo una dolorosissima retrocessione, ha lavorato duramente per riportare il Perugia dove merita e quando sembrava fuori dal progetto ha saputo aspettare il suo momento.
Il momento giusto
C’è stato un momento intorno a Natale in cui Rosi sembrava destinato a lasciare Perugia nella sessione di mercato invernale. E’ stato autore di un’ingenuità per la quale è stato sanzionato a livello disciplinare dalla società. Nel rush finale lui, che aveva perso la fascia da capitano per poi essere reintegrato, è rientrato nei ranghi scalando le gerarchie. Caserta, che è sempre stato dalla sua parte, lo aveva elogiato dopo la partita di Verona: “Sono contento perché ha sempre lavorato in silenzio”.
La vena realizzativa
Due gol in una stagione potrebbero non sembrare una cifra importante. Va però considerato che Rosi dal 2004 ad oggi aveva timbrato doppiamente il cartellino solo in altre due stagioni e non segnava nella regular season dal 23 ottobre 2016. Non solo, sia a Ravenna che a Verona ha sbloccato il risultato con reti preziosissime per la rincorsa al Padova. L’ex capitano ha caricato quindi la squadra fuori e dentro il campo, ritrovando la vena realizzativa.
VOTO: 7