Il Sindaco è intervenuto sul progetto-stadio durante l’inaugurazione del Santa Giuliana. Ai microfoni di Retesole: “Castagner ci ha insegnato che i perugini devono tornare a sognare”
Dall’inaugurazione del restyling del Santa Giuliana al sogno del nuovo stadio Renato Curi. Un passo che, sulla carta, resta enorme. Anche alla luce della recente e brusca uscita allo scoperto del presidente del Perugia, Massimiliano Santopadre.
Il taglio del nastro nello storico impianto cittadino di venerdì scorso è stata l’occasione, per il sindaco Romizi, di ribadire che il progetto del nuovo Curi resta una priorità in questo ultimo scorcio di legislatura. “Il Perugia dei Miracoli – ha detto il Sindaco a Retesole – ha dato tanti insegnamenti che sono andati oltre il valore sportivo. Perugia non deve porsi limiti, ha un grandissimo potenziale e può approcciarsi a sfide ambiziose. Era una necessità avere Ilario (Castagner, ndr) a questa inaugurazione perché la sua presenza è una spinta a non accontentarci dell’impianto rinnovato, dobbiamo tornare a sognare. Che sia al Santa Giuliana o qualche metro più in là, i perugini devono tornare a sognare”.
Romizi guarda dunque a Pian di Massiano. In primavera Perugia torna al voto e l’idea del governo di Palazzo dei Priori è arrivarci con l’iter per il nuovo Curi ben avviato. Il tempo però stringe. “Spero che anche questa giornata, in questo luogo così simbolico, possa essere di buona auspicio per quella diversa partita sulla quale ci stiamo convintamente concentrando. Una partita che ha una sua complessità ma confidiamo di poter fare buone cose. Per scaramanzia e serietà – ha concluso il Sindaco – non mi espongo oltre finché il quadro non è definito. È una delle priorità di questi ultimi mesi”.