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Mazzantini ricorda: “Quelle due partite scudetto a Perugia. Ecco perché presi gol da Guly…”

Il portiere del Perugia ricorda la sfida decisiva contro i rossoneri e quella deviazione che regalò di fatto lo scudetto alla squadra di Zaccheroni togliendolo alla Lazio. Il risarcimento l’anno dopo con la Juve. Ma gli inizi al Curi non furono facili…

Andrea Mazzantini, il gatto volante, si è confidato a “Grifo Ricordi”, trasmissione di Umbria Tv, raccontando alcuni aneddoti della sua carriera, in particolare della sua esperienza perugina, ce lui considera la più importante della sua carriera “anche se – ricorda – il mio approccio con questo stadio non fu dei migliori, con il rigore di Allegri al 98esimo in un Perugia-Venezia e una colluttazione a fine gara che mi costò una denuncia. Dopo la partita, i tifosi del Perugia mi sfasciarono pure la macchina…“.

Pochi lo sanno – dice Mazzantini a Marco Taccucci – ma io ho subito una operazione alla spalla sinistra che mi ha poi inibito alcuni movimenti: certo, mascheravo con la mia reattività, ma ad esempio le parate a sinistra le facevo sempre con due mani. E talvolta la cosa mi penalizzava nei cambi di direzione improvvisi. Ad esempio, uno dei gol più famosi che ho preso, quello contro il Milan nella partita decisiva per lo scudetto del 1999, fu leggermente deviato da Olive e io non riuscii a prenderla proprio perché andai con la mano destra sulla mia sinistra. In molti dissero che avevo sbagliato, addirittura che lo presi apposta. Il motivo era che dovevo andarci con la sinistra, lo so, ma non mi si alzava…“. E qui gli scappa da ridere per il doppio senso.

L’anno dopo mi resi conto che si andava verso una nuova partita al cardiopalma al Curi: alla fine saremmo stati nuovamente arbitri dello scudetto. Lo dicevo ai miei compagni da qualche settimana e andò proprio così. Devo dire che in quella occasione il cielo si mise contro la Juventus: mai vista tanta pioggia… e poi sembrava piovesse solo sul Curi. Mi dicevano che oltre la galleria di Piscille non pioveva. Bisognava giocare per motivi di ordine pubblico e giocammo. Per fortuna perché non avrei retto un altro ritiro. Poi andò come tutti sapete. Il gol di Calori e io che paravo di tutto, ma fummo anche fortunati. Alla fine, negli spogliatoi, ci guardammo e ci dicemmo: ma che c…. abbiamo fatto?“.

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