Il direttore sfugge alla retorica e ammette che il suo ciclo può finire a breve: “Ma resterò tifoso a vita”
“La mia unica perplessità non era su di lui ma sui giocatori – dice Roberto Goretti su Alessandro Nesta – non sapevo se calciatori di Serie B sarebbero stati in grado di assorbire le sue idee, che sono innovative. Ha in mente un calcio difficile e di categoria superiore, in questo mi ricorda Castagner che era avanti rispetto alla sua epoca, me ne sono accorto leggendo il suo libro“.
“Il mio futuro? Mi viene da dire che voglio rimanere per altri cento anni a Perugia ma la verità è che non so dove sarò fra dieci anni, nella vita bisogna cambiare e c’è bisogno di idee nuove e modi di fare diversi. Io farò altre cose… Magari torno in gradinata dove andavo da bambino con mio padre. Speriamo coperta perché ho una certa età…“.
“La mia passione, anche quando giocavo, è sempre per il simbolo per la maglia. Ricordo da ragazzo le mie partite in gradinata con mio padre oppure seguita la radio con i nonni davanti al caminetto o in macchina. La passione per la squadra resta fino alla fine della vita“.