L’attaccante del Verona, ex biancorosso, ha ripercorso i momenti più importanti della sua carriera: dal settore giovanile viola all’esperienza inglese fino alla consacrazione in serie B.
Samuel Di Carmine, ex grifone, ora centravanti dell’Hellas Verona, ha parlato in una lunga intervista a BMagazine, nella quale ha ripercorso un po’ tutti i momenti della sua carriera: “Il gol in Europa League è uno dei ricordi più belli della mia carriera, anche perché è arrivato sotto la ‘mia’ curva. Un’emozione bellissima, di quella azione ricordo solo il passaggio di Semioli, la rete che si gonfia e il boato del pubblico”.
“In Inghilterra era un calcio diverso e molto più fisico di quello italiano, specie per me che venivo dalla Primavera – riporta Calcio Hellas – ma ho avuto la possibilità di giocare spesso e quindi è stata un’esperienza sportiva che mi ha fatto crescere molto, al tempo stesso ero molto giovane e mia moglie era incinta, non è stato facilissimo, anche se vivere vicino al centro di Londra non era poi così male“.
Ovviamente ampio il passaggio sulla parentesi perugina, quella della consacrazione. “Sicuramente ho fatto due annate di alto livello, soprattutto la seconda, mentre nella prima ho saltato diverse partite per infortunio. Cos’è cambiato? Il primo passo è stato l’aver trovato più consapevolezza nei miei mezzi. Questo perché quando tutti ti ripetono che sei un attaccante forte, devi trovare la forza di fare quello step avanti e il mio credo fosse proprio nella fiducia in me stesso. Poi sicuramente ho trovato un mister che ha saputo toccare certe corde e così è arrivato un salto di qualità”.