Le discussioni con la società, le proposte dalla serie A, la famiglia a Miami: tre temi su cui il tecnico romano dovrà riflettere prima di prendere una decisione.
Da qualche mese ormai si parla del futuro di Alessandro Nesta, da quando cioè il tecnico romano ha cominciato a carburare, dopo le prime settimane difficili. Voci diventate più frequenti da quando si è diffusa la notizia di un interessamento della Fiorentina, peraltro sempre smentita dal diretto interessato: “Da Firenze nessuna chiamata, non ho nemmeno un amico lì…“, ha detto ironicamente nell’ultima conferenza.
Poi, viste le insistenze dei cronisti, ha spiegato che le sue titubanze non sono dovute all’interessamento di un’altra squadra, men che meno la Fiorentina, ma sono essenzialmente legate alla sua condizione familiare: i figli sono a Miami, “ormai scrivono meglio in Inglese che in Italiano“, ha detto Nesta, e legittimamente l’allenatore del Perugia si chiede se sia il caso di riportarli in Italia, sradicandoli dalla loro vita.
Al tempo stesso, la sensazione è che lui non abbia tanta voglia di rimanere ancora così lontano dalla famiglia: e si è capito dal momento di commozione provato sabato pomeriggio, quando dalla sala stampa gli facevano notare che aveva appena vinto per la prima volta davanti ai propri figli.
Emozioni che Nesta ha provato a nascondere, per naturale riservatezza, ma di cui non si deve in alcun modo vergognare, anzi. Emozioni di un padre, di un uomo, che è sempre la cosa più importante dietro il professionista. Da questo punto di vista, la decisione spetta solo a lui. E non sarà in alcun modo contestabile.
Certo, poi c’è anche il professionista. E nel caso in cui Nesta decidesse di continuare la sua avventura di allenatore in Italia bisognerà capire cosa potrà offrirgli il Perugia e cosa eventualmente gli offriranno le altre squadre. Certo, una eventuale promozione in serie A renderebbe tutto più semplice. Ma anche in caso di permanenza in B, non è detto che Nesta snobbi Perugia, dove ha sempre detto di trovarsi benissimo e di considerarla una prima scelta. “La migliore offerta che mi sia mai arrivata“, ha detto più volte. Almeno finora.