Grandissima prodezza del bomber, che entra nel finale e trova il 2-2 a La Spezia, dove il Perugia si era fatto rimontare la rete iniziale di Buonaiuto da Capradossi e da un rigore dell’ex Matteo Ricci. Prova in chiaroscuro e lavori ancora in corso, ma uscire indenni in Liguria è un altro segnale positivo…
E’ il 90′: sul lungo di Rosi dalla destra, Buonaiuto rimette al volo di sinistro, controllo di petto e gran destro di collo pieno di Iemmello nel ‘sette’ dove Krapikas non può arrivare, il Perugia torna a galla grazie al suo Re, che poi zittisce il pubblico del ‘Picco’ che lo aveva fischiato da ex di turno.
Pareggio al 90′ dunque per il Perugia al ‘Picco’ di La Spezia, campo tradizionalmente ostico, grazie a una giocata di Re Pietro, al quarto gol in campionato in 4 partite. Il Perugia in avvio era riuscito nettamente a sorprendere lo Spezia con l’assetto offensivo e il tridente anomalo, Falcinelli alto a destra e Buonaiuto falso nueve con Capone a rimorchio. Assetto che ha portato il gol del vantaggio di Buonaiuto (il migliore dei suoi) e però anche il mancato raddoppio dello stesso ex Benevento. Poi, è bastato un episodio per mandare in tilt il Perugia, che ha subito il pareggio da Capradossi dopo due respinte di Vicario, una sulla bomba su punizione di Bartolomei e una sullo stesso difensore. Quindi la clamorosa ingenuità del rigore provocato dalla respinta corta di Vicario in uscita e dalla ‘parata’ conseguente di Dragomir, a segno l’ex di turno Matteo Ricci. Partita ribaltata e insieme anche gli stati d’animo delle due squadre.
Ripresa che il Perugia avrebbe dovuto e voluto disputare all’assalto all’arma bianca ma i grifoni hanno trovato più difficoltà del previsto, nonostante Oddo abbia cambiato moduli a ripetizione: 4-2-3-1 a 20′ dalla fine con Fernandes, Capone e Buonaiuto alle spalle di Iemmello, 4-4-2 alla fine con Melchiorri al fianco di Re Pietro. Fino alla giocata del bomber che ha salvato capra e cavoli. Perugia che ha vinto, poi perso e infine pareggiato nella stessa partita, cantiere coi lavori in corso con il gioco e l’identità ancora tutti da trovare ma con le qualità indubitabili degli uomini di una rosa ricca e bene assortita.
