La trasferta di domenica per la squadra di Oddo è la classica partita dalle mille insidie. I grigiorossi hanno una rosa da promozione diretta ma Baroni non è riuscito a invertire il trend negativo.

La prima parte di stagione della Cremonese è molto grigia e da allarme rosso. Soprattutto perché la formazione lombarda, mercato alla mano, era una della candidate alla promozione diretta e invece si trova nei bassi fondi della classifica dopo 15 giornate.

Per questo la trasferta che attende il Perugia di Oddo sul campo dei grigiorossi di Baroni, domenica pomeriggio, è il classico “match trappola”. Di fronte c’è un avversario in evidente crisi di identità ma con delle potenzialità per mettere sotto chiunque nella gara secca.

Con la gestione Rastelli la Cremonese aveva messo insieme 10 punti nelle prime 7 giornate. Pochini per le aspettative e abbinati a un gioco mai convincente, nemmeno nelle 3 partite vinte. A fine ottobre il club lombardo ha quindi deciso per il cambio in panchina e ha affidato la squadra a Marco Baroni.

Il nuovo corso tecnico ha però peggiorato la situazione con una sola vittoria e appena 7 punti conquistati nelle ultime 8 giornate. Il secondo peggior rendimento della Serie B in questa finestra di campionato dopo la Salernitana (5 punti), l’unica squadra battuta dalla Cremo. La crisi è certificata dalla cronica difficoltà degli uomini di Baroni nel trovare la via della rete visti i soli 4 gol in 8 partite.

Ma per il Grifo di Oddo le insidie restano molteplici. La crisi grigiorossa è infatti un po’ meno crisi tra le mura amiche. È vero che nelle ultime 8 giornate la Cremonese ha vinto una sola gara ma è altrettanto vero che non ha mai perso in casa (un successo e 2 pari). Ecco perché domenica serve il miglior Perugia da trasferta per disinnescare tutte le trappole del percorso in terra padana.

La Cremonese di Marco Baroni