L’attaccante perugino, dall’isolamento in famiglia per l’emergenza sanitaria, fa una lista di obiettivi: “Il primo è rimanere in casa fino a quando ci diranno che è necessario. Cosa mi è mancato finora?”
Se anche il pallone si è fermato, la situazione è seria davvero. Per questo il Perugia, attraverso i propri simboli, continua ad invitare tutti i cittadini a seguire le disposizioni del Governo per battere il Coronavirus. “È dura parlare di calcio anche con i miei ex compagni che sento in questi giorni – dice Diego Falcinelli dal suo divano, abbracciato ai suoi cari –. Pensiamo alla famiglia”.
“Il primo obiettivo, ora, è rimanere in casa. Voglio appellarmi ai meno responsabili – aggiunge l’attaccante perugino –: non serve andare a correre, in bicicletta o a fare una camminata. Può capitare a tutti di prendere il virus, se ci chiedono di stare in casa due, tre o quattro settimane, dobbiamo farlo”.
“Speriamo che le decisioni vengano prese pensando prima alla salute di tutti, poi quando ci diranno di tornare ad allenarci lo faremo. Non sarebbe di certo un problema saltare le ferie estive”.
Falcinelli, a bocce ferme, fa anche un mini bilancio personale di una stagione fin qui sottotono. “Mi è mancato un po’ tutto finora. Non pensavo di avere bisogno di tutto questo tempo per calarmi mentalmente di nuovo in un campionato con così tanto agonismo come la Serie B. Ma ero rimasto a lungo senza giocare e mi sono mancate le sensazioni del campo, della partita vera”.