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Pizzimenti e i bilanci del Perugia: “Finanziariamente ok, ma bicchiere mezzo vuoto”

Il direttore sportivo del Grifo fa il quadro della situazione durante l’emergenza sanitaria e mette a confronto le delusioni sul piano tecnico con le buone operazioni per le casse del club. “E intanto lavoriamo sui giovani del futuro”

Braccio destro del dittì Goretti nelle grandi operazioni di mercato, cacciatore di giovani talenti e collante fra le varie componenti che compongono l’universo Perugia. Il direttore sportivo Marcello Pizzimenti – con i quotidiani locali – ha fatto il punto della situazione.

Direttore, come sta sfruttando la pausa?
“Ho tempo per ripassare le norme federali, il codice di auto regolamentazione, studio inglese e leggo varie autobiografie, da Conte ad Ancelotti passando per Monchi. Con lo scout Roberto Panfili poi organizziamo videochiamate per selezionare giocatori e ci prepariamo al prossimo anno”.
Pensa che il campionato riprenderà?
“Dopo il 3 maggio si presume che ripartirà l’attività in sicurezza. Tra fine maggio e inizio giugno si potrebbe ricominciare a porte chiuse, con tamponi a tutti i giocatori e alle famiglie. Aspettiamo le linee guida dei medici, sperando che i dati dei contagi migliorino ancora in tutta Italia”.
Che Perugia sarà alla ripresa?
“Sarà un nuovo campionato, come ricominciare da capo. Per certi aspetti dispiace perché si è interrotto un momento finalmente positivo, si era vista l’idea del mister. D’altra parte saremo avvantaggiati, venivamo da 15 giorni di ritiro, avevamo iniziato a capirci”.
Si può fare un bilancio fin qui?
“Dal punto di vista finanziario ci siamo dentro alla grande, siamo nei parametri. Considerata la squadra che abbiamo se finisse oggi la stagione il bicchiere sarebbe mezzo vuoto”.
Rimpianti per il mercato estivo?
“Ci è mancato un play esperto all’inizio e il rammarico vero sono gli infortuni di Angella e Gyomber. E poi il gruppo che ha impiegato troppo a diventare squadra. Ma siamo ancora in tempo”.
Cosmi è stata una scelta in questa direzione?
“Miglior allenatore non potevamo prendere”.
Le operazioni di mercato che le hanno dato maggiori soddisfazioni?
“Di Carmine che è costato niente, Mancini che la Fiorentina non ha confermato dopo il ritiro e Magnani che, preso a Siracusa, in 6 mesi è arrivato alla Juve”.
Tra i ragazzi in rosa?
“Sono molto dispiaciuto per l’infortunio di Kouan, poteva essere il suo anno, è un trascinatore nonostante l’età”.
Con Goretti il team è affiatato?
“Gli scout fanno un prima grande scrematura, cercando anche oltre confine fra le seconde divisioni di 4-5 nazioni. Io e Roberto andiamo a vedere i calciatori. Siamo stati in Olanda e Portogallo e per poco non siamo riusciti a prendere due giovani: uno ora gioca con l’Eintracht e l’altro è titolare nel Benfica. Lavoriamo a lungo raggio, in maniera capillare”.

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