Cinque casi nella Scherma in Valnerina, il club biancorosso ha preferito aspettare rimandando la partenza. Melchiorri è arrivato, anche oggi doppia seduta agli ordini di Caserta
È sempre il Coronavirus a dettare i tempi nell’estate del Perugia. Non fosse bastata la settimana del caso-tamponi, che ha visto la società biancorossa bloccata per qualche giorno nelle sue attività per un errore di laboratorio proprio quando si trattava di cominciare la nuova stagione, non bastassero le due positività riscontrate dai test molecolari sui due grifoni ancora lontani dal gruppo-squadra, ovvero Falzerano e Nzita, che hanno avvertito i sintomi quando ancora si trovavano lontani da Perugia e ora sono entrambi in quarantena, ebbene, ecco ora la questione-ritiro.
Perché – scrivono i quotidiani locali, Il Messaggero, La Nazione e Il Corriere dell’Umbria oggi in edicola – c’è sempre il Coronavirus anche dietro il motivo per cui è slittata la partenza per il ritiro di Cascia. Il motivo è la positività di ben cinque atlete azzurre della scherma di stanza a Roccaporena di Cascia in questi giorni, quando un distaccamento azzurro è presente anche a Cascia. Insomma, di fronte a questa notizia il Perugia ha pensato bene di rinviare la partenza per il ritiro, anche se soltanto di qualche giorno.
Con ogni probabilità si partirà mercoledì, una volta individuata una nuova struttura che possa garantire tutte le sicurezze necessarie al gruppo-squadra. Fino ad allora il Perugia continuerà ad allenarsi in città, nonostante la freschissima retrocessione che ancora porta nell’ambiente una notevole fibrillazione (nella giornata di domenica c’è stata anche una piccola contestazione da parte di una quindicina di tifosi ai giocatori che si stavano recando al campo dell’antistadio per l’allenamento).Domenica la squadra di Caserta si è allenata in doppia seduta e altrettanto farà oggi. Assenti soltanto Gyomber (in Nazionale), ovviamente Nzita e Falzerano, mentre ieri è arrivato Melchiorri.