L’analisi del tecnico biancorosso dopo il successo in trasferta con il nuovo assetto tattico (4-3-1-2): “Il sistema di gioco è importante ma non fondamentale. Volevo un Grifo più propositivo e sono contento”.
“Volevo delle risposte dalla squadra al di là del sistema di gioco”. È soddisfatto Fabio Caserta a pochi minuti dal fischio finale del match vinto dal suo Grifo sul campo del Matelica (1-3) con le reti di Murano, Minesso e Vano. “Dovevamo riprendere da dove avevamo lasciato, sono contento perché abbiamo fatto una grande partita in un campo difficile e contro un avversario che sta facendo bene”.
“Siamo stati bravi a leggere le varie situazioni – ha aggiunto Caserta a Umbria Tv -, e ad andare sulle seconde palle. Il sistema di gioco è importante ma non fondamentale. La squadra ha interpretato bene le due fasi di gioco. Il 4-3-3 molto offensivo ti può esporre a ripartenze ma volevamo essere più propositivi rispetto alle ultime gare e sono contento”.
Caserta approfondisce poi gli aspetti tattici, anche in relazione al mercato. “Ci sono interpreti molto duttili in questa rosa che mi permettono di cambiare a seconda dell’avversario e dei momenti della gara. In fase difensiva giocavamo un 4-3-1-2 con Minesso tra le linee e in riapartenza riuscivamo ad essere efficaci e veloci. Sono soddisfatto perché la squadra ha fatto la partita in un campo così difficile. È un punto di partenza, bisogna lavorare sodo”. Per il 4-3-3 classico “bisogna vedere le caratteristiche degli attaccanti. Melchiorri può fare anche l’esterno ma non è il suo ruolo, bisogna metterlo più vicino alla porta perché così può far male a tutti gli avversari. Io non faccio mercato, la società conosce le caratteristiche dei giocatori dei quali ho bisogno, sarà un mese di passione. Ma non mi va di mettere becco, né in entrata né in uscita”.
“Ci tenevamo – ha concluso Caserta – a poter regalare questa vittoria a Eugenio, ci siamo riusciti e sono contento. Serve a poco ma sono convinto che da lassù sarà felice per la prestazione e la vittoria di questo Perugia”.