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Dall’Imolese a Imola: come Elia è diventato imprescindibile per il Perugia

All’andata la prima rete in biancorosso, al ritorno il gol partita. Da terzino o nel tridente, Caserta ha fatto a meno dell’esterno dall’inizio in solo un’occasione da allora

“Un ragazzo del 1999 non si deve gestire”. Da queste parole del tecnico biancorosso Fabio Caserta si può partire per comprendere l’importanza che Salvatore Elia negli ultimi mesi ha assunto per il Perugia. Dopo il derby pareggiato 0-0 con il Gubbio, l’esterno è diventato a tutti gli effetti un titolare inamovibile. Dal Sudtirol all’andata al ritorno in casa dell’Imolese, ha cominciato solo una delle venti partite seduto in panchina. Esterno di centrocampo (4 volte), terzino destro (6) o nel tridente d’attacco (9), solo in un’occasione è uscito dal campo prima dell’ora di gioco, disputando spesso quasi tutta la partita e risultando quasi sempre tra i migliori in campo.

La sua carriera da grifone passa sotto il segno di Imola, la città dell’autodromo più importante d’Italia quasi come segno del destino per uno che della velocità fa l’arma principale. All’andata al “Curi” ha realizzato contro l’Imolese la prima marcatura con la maglia biancorossa, al “Galli” ha invece segnato il primo gol che vale i tre punti. Il jolly cresciuto nelle giovanili dell’Atalanta e che sogna, come ha fatto Andrea Conti, di poterci tornare lasciando prima il segno a Perugia, ha collezionato solo reti importanti con il Grifo. Delle sei segnate fino ad ora, che valgono per lui la stagione più proficua tra i “grandi”, quattro hanno sbloccato il risultato (contro Arezzo, Legnago, Modena e Imolese) ed una ha permesso di chiudere i conti all’andata contro gli emiliani. Non solo numeri, ma anche tanta qualità mostrata in questo campionato: nella giravolta in un fazzoletto che ha portato alla prima rete, nella bordata da fuori contro il Legnago e in tante combinazioni con i compagni ai quali ha fornito quattro assist. Elia che non nasce bomber, ma è migliorato notevolmente nella freddezza sotto porta, ha ancora ampi margini di crescita (“deve fare di più nell’ultimo passaggio” ha affermato Caserta) e può essere l’arma letale del Grifo per il rush finale.

 

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