Il tecnico amareggiato dopo il 3-2 incassato all’Unipol Domus e l’eliminazione dalla Coppa Italia: “Senza quell’episodio potevamo giocare fino a Ferragosto senza prendere gol”
“Il rigore dato al Cagliari non sta né in cielo né in terra, se l’arbitro non avesse deciso di ‘scendere in campo’ potevamo giocare fino a Ferragosto senza prendere gol”. A parlare dopo il beffardo 3-2 incassato dal Perugia alla Unipol Domus, costato l’eliminazione dalla Coppa Italia, è Fabrizio Castori: “Abbiamo fatto un’ottima gara e creato delle occasioni – dice dopo il match il tecnico del Grifo –, comprese quelle non concretizzate da Kouan e Di Serio e la traversa di Melchiorri. Noi abbiamo segnato su azione mentre loro ci hanno fatto tre gol su calcio da fermo: qualcosa dobbiamo migliorare noi, su qualcos’altro invece recriminiamo perché – ribadisce Castori – l’arbitro ha regalato al Cagliari il rigore del pari”.
Rabbia per l’eliminazione
E dopo il 2-2 sardo firmato Lapadula (freddo dal dischetto) la magia di Viola nel finale ha punito i biancorossi: “Ci mancava anche qualche cambio, perché otto assenti non li puoi regalare a nessuno – ha aggiunto l’allenatore del Grifo – ma come ho detto abbiamo fatto una buona gara e meritavamo la qualificazione che purtroppo non è arrivata. Obiettivi per il campionato? Speriamo di salvarci visto che 17-18 squadre vogliono vincerlo – dice sorridendo –. Noi partiamo con piedi per terra e umiltà, consapevoli delle difficoltà del campionato e con il massimo rispetto degli avversarie. Poi sarà come sempre il campo a stabilire obiettivi e merite delle squadre”.