Furlan mai impegnato, gli attaccanti non riescono a rendersi pericolosi. Iannoni, due errori che potevano costare carissimi
È finito a reti inviolate lo scontro diretto del ‘Curi’ tra Perugia e Cosenza. Ecco le pagelle dei biancorossi:
FURLAN 6: non viene praticamente mai impegnato;
SGARBI 5,5: poco deciso su Delic nell’occasione del palo colpito dall’attaccante calabrese;
CURADO 6: partita attenta, senza sbavature e con qualche prezioso anticipo;
STRUNA 6: mette in campo la giusta ‘cattiveria’ che serve in queste partite;
CASASOLA 5,5: poco nel vivo, il Perugia sviluppa molto di più sul versante opposto sia nel primo che nel secondo tempo;
CAPEZZI 6: fa la sua partita guardinga, senza sbavature ma anche senza sussulti. Si fa male ed esce al 50esimo (dal 50’ IANNONI 4,5: appena entrato commette un bruttissimo errore che porta al palo di Delic. Poi nel recupero rischia tantissimo regalando un contropiede al Cosenza che poteva essere letale).
SANTORO 6: partita nel complesso sufficiente nelle due fasi anche se al Perugia manca la sua vivacità di qualche settimana fa (dal 72’ BARTOLOMEI SV);
CANCELLIERI 6: alla seconda da titolare in stagione gioca una buona gara proponendosi spesso in fase offensiva e mettendo in area tanti cross (dal 50’ LISI 6,5: il migliore del Perugia, da quando entra in campo crea almeno tre pericoli alla porta di Micai);
KOUAN 5: altra partita anonima, i pochi palloni che tocca non li sfrutta a dovere. La chiusura su Brescianini nel finale di primo tempo non gli risparmia la sostituzione all’intervallo (dal 46’ LUPERINI 5: non fa meglio del compagno);
MATOS 5,5: ci prova ed è volenteroso ma non riesce mai a essere incisivo. Poi un nuovo infortunio lo costringe ad alzare bandiera bianca poco dopo la mezz’ora (dal 34’ DI SERIO 5: non riesce ad incidere, tocca pochi palloni);
DI CARMINE 5,5: come al solito è volenteroso, ma combina poco e non riesce a rendersi mai pericoloso dalle parti di Micai;
ALL. CASTORI 5,5: torna al modulo con i due attaccanti ma le occasioni sono comunque pochissime. Era una partita da vincere a tutti i costi e la squadra poteva e doveva fare qualcosa in più per provarci.