Emblematico il caso di Taccone e dell’esclusione dell’Avellino nel 2018: “Solidarietà a Di Nunno ma chi partecipa ai playoff deve attivarsi e reperire quello che servirà in caso di promozione”
Sul rispetto della perentorietà dei termini, sul quale il Perugia fonda tutte le sue speranze di riammissione in Serie B, c’è un precedente inequivocabile risalente al 2018. Quando l’Avellino venne escluso per avere presentato in ritardo la fideiussione. Lo ha raccontato l’allora presidente campano Walter Taccone a Tuttomercatoweb. “Il nostro caso, a mio avviso, è stato ancora più paradossale – ha spiegato – venimmo estromessi sulla base del principio della ‘perentorietà dei termini’ legato alla fideiussione accessoria alla domanda d’iscrizione che entrava in vigore il 16 giugno 2018, come esplicitamente descritto nella polizza, ma che è stata vidimata il giorno successivo poiché dopo le 18 gli uffici non erano più attivi”.
“Una motivazione – ha continuato Taccone – che ci fu ripetuta in ogni grado di giudizio. Esprimo la mia più viva solidarietà al presidente del Lecco perché so cosa sta provando in questo momento, ma se il principio della perentorietà dei termini è ancora attivo credo ci sia una sola via. Queste sono le norme e vanno rispettate anche se la giustizia è errata. Aggiungo solo che, a mio avviso, una società che partecipa ai playoff deve attivarsi fin dalla qualificazione per reperire tutto ciò che potrebbe servire in caso di promozione”.