Da 46 anni è diventato il simbolo di una squadra, il nome di uno stadio importante e l’icona di una città. Anche oggi, come ormai tradizionalmente avviene da quel 30 ottobre 1977, si è tenuta la messa di commemorazione in memoria di Renato Curi. Un momento toccante e sempre emozionante che ha visto la partecipazione di tutti i giocatori del Grifo, insieme a staff tecnico, dirigenza, dipendenti della società e tifosi.
La febbre ha fermato Sabrina Curi che non è potuta essere presente mentre hanno partecipato alla cerimonia alcuni amici stretti come Franco Vannini e Claudio Tinaglia. Presente anche Grazia Ceccarini, vedova dell’indimenticabile “Tigre”.
Anche il settore giovanile biancorosso ha testimoniato la propria presenza con una rappresentanza della Primavera e di alcune squadre dei più piccoli.
A celebrare la Messa, come ogni anno, è stato Padre Mauro, parroco del Grifo e grande tifoso biancorosso, che ha ricordato come questo evento unisce e lega un’intera città nel ricordo dell’indimenticato numero 8 ma anche di tanti altri ex grifoni che non ci sono più.
Questa l’omelia del parroco: “Abbiamo ascoltato nel Vangelo Gesù: ‘A che cosa possiamo paragonare il regno di Dio o con quale parabola possiamo descriverlo? Esso è come un granello di senapa che, quando viene seminato per terra, è il più piccolo di tutti i semi, ma appena seminato cresce e diviene il più grande di tutti gli alberi e fa rami tanto grandi che gli uccelli del cielo possono ripararsi alla sua ombra’. Siamo sempre qui come vedi, caro Renato, e ancora oggi vogliamo ringraziarti per quello che hai seminato nei tuoi 24 anni di vita e in questi 46 nei quali continuiamo a percepire la tua presenza. Si, infondo anche tu sei stato un piccolo granello di senapa nella vita di questo glorioso club e dei suoi tifosi. Non eri grande di statura, ma grande nei piccoli gesti. Il tuo sorriso arriva prima tutto, insieme ai tuoi occhi, ancora oggi; l’amore per la famiglia, per la fotografia, per lo spirito di squadra e di reciproco aiuto, la tigna perugina che mettevi in campo e che ogni anno vuoi trasmettere ad ogni giocatore che veste questa maglia con il tuo numero 8 e con il Grifo. Una maglia unica al mondo cari giocatori. Stai tranquillo dal cielo, perché hai seminato bene e la tua vita è un richiamo e uno stimolo per tutti noi. La vita è seminare amore nei piccoli gesti quotidiani, con la costanza e la pazienza di chi vuole costruire qualcosa. Hai seminato bene, perché altrimenti non saremo qui oggi, dopo 46 anni, e se ci siamo è perché l’amore è contagioso ed eterno e noi ti sentiamo vicino, tanto che tutti gli anni ci vengono i brividi nel cantare ‘Lode a te Renato Curi’. Ci perdona sempre il Signore, a cui solo va la lode, ma sa benissimo che il nostro è un coro di affetto che invoca una presenza: ti vogliamo sempre vicino! Sei vivo nei nostri cuori biancorossi più che mai! Grazie Renato e sempre forza Perugia!”