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Iemmello: “Voglio riprendermi la A con il Perugia. Sarebbe bellissimo…”

Il centravanti del Grifo, protagonista in questa prima parte dell’estate biancorossa, si è raccontato in una lunga intervista alla Gazzetta dello Sport.

È il colpo di mercato del Perugia e il punto riferimento nello scacchiere biancorosso a disposizione di Oddo. Pietro Iemmello è apparso da subito carico per la nuova avventura con la maglia del Grifo. È andato sempre a segno finora.

Anche nel test di lusso contro una big di Serie A. “L’amichevole con la Roma ci ha fornito tantissime indicazioni, sia tattiche che fisiche. Era la prima gara disputata contro una formazione di categoria superiore e per questo aveva un significato diverso per noi”. Il centravanti del Perugia si è raccontato in una lunga intervista alla Gazzetta dello Sport.

La guida tecnica

Nella sfida contro i capitolini “il mister ci ha detto di pressarli alti, evitando di lasciarli tranquilli in fase di impostazione. Stiamo puntando molto sul carico di preparazione fisica. Oddo ha già spiegato la sua idea di calcio: aggressione in fase di non possesso, lavoro iniziale palla al piede, anche dalla difesa, e nessun punto di riferimento davanti”.

Feeling e desideri

“Sono stato vicino al Perugia anche l’anno scorso. I rapporti col presidente Santopadre e il direttore Goretti sono ottimi e così si è ricreata l’opportunità. Dobbiamo alimentare la nostra ambizione – ha detto Iemmello – e avere la pressione giusta, quella che ti tiene sul pezzo tutto l’anno, quella che ti fa migliorare. Ci giochiamo tutti tantissimo in questa stagione. L’obiettivo è quello di tornare in A e restarci. E col Perugia sarebbe bellissimo”.

Il cuore di Pietro

Iemmello collabora anche con l’agenzia che detiene la sua procura per un progetto di solidarietà che si chiama Associazione Insuperabili. “Con l’Agenzia Reset cerchiamo di aiutare i ragazzi disabili per ridurre le distanze tra loro ed il mondo circostante”.

Il passato

Non ho rimpianti, però so che avrei potuto fare di più. L’ambizione c’è ancora ed è integra. De Zerbi è l’allenatore che mi ha fatto crescere maggiormente, dentro e fuori dal campo. Il Foggia mi ha dato tanto, mi ha fatto sentire un giocatore vero”. Per l’auto incendiata la scorsa stagione però “mi sono sentito tradito: da chi non so, anche se da 2 o 3, però la sensazione è quella”.

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