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Greco: “Nessun dubbio, pronto a firmare per il Perugia”

Il centrocampista romano si dice entusiasta dell’ambientamento in biancorosso e fa un assist alla società. Sul piano sportivo il fermo del campionato per il Grifo “è uno svantaggio perché avevamo raggiunto un certo modo di pensare”

Seconda parte dell’intervista a Landro Greco che, durante questa lunga emergenza per il Coronavirus, si è detto “orgoglioso di essere italiano”. Il centrocampista arrivato a Perugia a gennaio si divide tra presente e futuro.

Sportivamente parlando, questo stop può essere vantaggioso per una squadra in difficoltà come il Perugia?
“Non credo perché avevamo raggiunto un certo modo di pensare. La partita con la Salernitana c’aveva fatto uscire da un impasse mentale negativa. Ci vedo più uno svantaggio. Ma si riparte tutti alla stessa maniera, saranno partite totalmente diverse, un mini campionato con valori azzerati, ancora più difficile e nel quale può succedere di tutto”.
Quale sarà la chiave giusta?
“In 10 gare chi sta sotto ha un po’ di pressione ma è anche vero che in questo periodo si possono recuperare energie mentali. Non è una situazione normale e avrà dei vantaggi chi riuscirà a ripartire subito mentalmente cattivo”.
Vi siete dati una spiegazione per il febbraio nerissimo?
“È stata determinante la mancanza di risultati durante il periodo di adattamento naturale e necessario dopo un cambio di allenatore. A volte si riesce a sopperire con i punti, in questo caso invece si sono create delle crepe. Ma siamo riusciti a guardare oltre il risultato e con la Salernitana abbiamo raccolto quanto seminato”.
Il suo contratto con il Perugia scade a giugno. Sarebbe pronto a proseguire?
“Dipenderà da presidente, direttore e allenatore. Me lo auguro perché ho ancora voglia di dare tanto, ho molta passione per ciò faccio e vorrei rimanere a Perugia. Ho trovato un bell’ambiente e se fosse per me non ci sarebbero dubbi. So che in questo momento non è la priorità ma mi sono messo a disposizione e, se arriverà una proposta, significa che la società è contenta di quanto sto facendo”.
Negli ultimi anni ha sempre giocato da mediano ma nelle ultime gare è tornato a fare la mezzala, è un ruolo che sente suo?
“Me l’ha proposto il mister e mi sono divertito. Rivedendo le immagini però non l’ho interpretato in maniera tanto costruttiva per la squadra perché mi abbassavo tantissimo, soprattutto quando ho giocato vicino a Konate. La cosa mi ha fatto pensare. Ma sono a disposizione e gioco dove c’è bisogno”.
Sta studiando da Julio Velasco “la cultura degli alibi”. Nel calcio c’è un allenatore che vede come punto di riferimento?”
“Ho avuto la fortuna di avere tanti allenatori bravi. Ho preso alcune cose da tutti che poi, crescendo, si riadattano al proprio carattere. Fare solo copia incolla non ti rende credibile. Chi mi ha dato tanto dal punto di vista umano e tecnico è Giovanni Stroppa. Credo sia un allenatore sottovalutato, ha grandi qualità e competenze”.

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