
Il terzino biancorosso si racconta durante la quarantena che sta vivendo nel suo Belgio: “Qua la situazione è più tranquilla che in Italia, posso uscire, allenarmi e fare sport”
Prosegue l’apprendistato di Mardochee Nzita, con il calcio e con la lingua italiana. Anche durante la quarantena che il terzino congolese di passaporto belga sta vivendo a Bruxelles.
Il mancino 19enne è stato prelevato la scorsa estate dall’Anderlecht e ora vuole diventare una certezza del Grifo. “All’inizio è stato difficile per la lingua – ha detto ai quotidiani umbri – e perché il calcio italiano tatticamente e fisicamente è diverso, come passare dalla scuola all’università. Pian piano mi sono trovato meglio”.
“Oddo mi ha aiutato con allenamenti personalizzati e dato fiducia. Ma anche Cosmi è molto presente, mi ha fatto giocare in Coppa, cosa che mi ha reso orgoglioso”.
È stato Goretti a individuare il talento di Nzita durante una gara giovanile tra Anderlecht e Anversa del dicembre 2018. “In Italia non c’ero mai stato – ha detto Nzita -, ora spero di convincere la società a esercitare l’opzione per allungarmi il contratto fino al 2023. Qui mi trovo benissimo, voglio dimostrare di essere da Perugia”.
“I nostri tifosi mi fanno impazzire, al Curi c’è un’atmosfera impressionante. E poi il Museo, le foto raccontano il passato di questa grande società”. Il giovane mancino si ispira Vertonghen, con il Grifo ha conquistato la convocazione con l’Under 21 belga e ora punta a ripartire forte. “Prima del virus abbiamo capito quanto sia importante non rilassarsi e tenere alta l’intensità, ci siamo compattati. Se ripartiremo ci siamo messi in testa di dare tutto, la squadra ha fame di play off, vogliamo arrivarci”.
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