L’approfondimento de Il Messaggero: i grifoni hanno vinto il campionato con il miglior bottino di punti (79) e la seconda media punti (2,07) confrontando con il proprio passato
“Sono fiero di essere entrato per i numeri nella storia di una piazza importante come Perugia”. A cosa si riferiva in particolare Fabio Caserta, duro lavoratore e “risultatista” per eccellenza, giovedì in conferenza stampa? Per rispondere basta andare a ripescare Il Messaggero di martedì che riporta in un approfondimento la stagione storica dei grifoni sotto la guida del tecnico calabrese.
Primo capitolo: la media punti. Ilario Castagner nel ’93-94 insegnò calcio in Serie C: il Perugia di Pagano, Cornacchini e Piovanelli ammazzò il campionato ottenendo una media di 2,08 punti a partita. Una cifra incredibile alla quale si era avvicinato Andrea Camplone fermandosi a 2,06 nel 2013-2014, la stagione del duello con il Frosinone risolto dal gol di Moscati in un “Curi” in festa. Fabio Caserta ha superato chi prima di lui aveva riportato il Perugia in B, collocandosi al secondo posto in questo podio: la bagarre con il Padova ha portato i grifoni ad ottenere una media di 2,07. Sì perché è quando la concorrenza è spietata che serve un’impresa ancora più grande, soprattutto quando devi rincorrere.
La seconda statistica presa in considerazione sono i punti totali: 79 è record in Serie C per il Grifo. Numeri che però contano relativamente considerando che nei campionati di terza serie vinti dai biancorossi partecipavano un numero differente di squadre e di conseguenza c’erano un numero diverso di partite (dalle 32 dell’anno di Camplone alle 38 della cavalcata di Caserta). Melchiorri e compagni plasmati come gruppo dall’ex Juve Stabia si sono quindi resi protagonisti di un’annata che difficilmente verrà dimenticata. Una vera e propria Fenice: ripartita dalle ceneri di una retrocessione con una gloriosa annata.