Non convocato, andrà sicuramente via, ma il centrocampista del Perugia – eroe del 2014 – è il primo ad essere consapevole di non aver dato ciò che ci si attendeva da lui e che altri hanno fatto meglio.
La posizione di Alessandro Nesta su Marco Moscati è netta e la espone senza problemi in conferenza stampa, alla vigilia di Perugia-Brescia: “C’è il campo che parla. Marco è stato sfortunato. Poteva fare di più? Poteva essere più utile? Non lo so. Le cose sono andate in questa maniera, ognuno ha la propria responsabilità. Il calcio del resto è questo“. I convocati: Moscati non c’è.
“Arrivano tutti con alte ambizioni. All’inizio c’erano delle gerarchie, poi queste gerarchie sono state soppiantate. Colpa anche mia che non conoscevo certi giocatori. Ad esempio io Kingsley nemmeno lo conoscevo, viene dalla primavera del Bologna e non aveva fatto nulla di eccezionale. Ha fatto un girone d’andata strepitoso, che non era facile pronosticare. Moscati non è il primo giocatore che parte con grandi aspettative e poi si vede superato nelle gerarchie interne da un giovane sconosciuto“.
“Il calcio è competizione: ogni giorno sei giudicato, ogni giorno devi dimostrare, ogni giorno c’è qualcuno che prova a rubarti il posto. A me se faccio male mi cacciano via. Se vuoi fare un lavoro più sicuro fai altro. Non parlo di Marco, parlo di me. Lui si è comportato benissimo, mai una parola fuori posto, si è sempre allenato bene“.
“Certo, se uno sa che deve andar via, molla e rovina l’allenamento mi arrabbio. Tutti quello che stanno qui devono andare a duemila. Ma devo dire che i miei ragazzi si stanno allenando benissimo e non posso dire niente su questo aspetto“.