Con il ko a Verona il Perugia è scivolato al nono posto ma il tecnico biancorosso ha ereditato una classifica già “a rischio”. I grifoni sono ancora artefici del proprio destino
Era chiaro e in preventivo che l’inizio del 2020 del Perugia avesse un handicap difficile da pareggiare. Perché la chiusura del girone d’andata era stata negativa, sia sul fronte dei risultati che sul piano disciplinare. E così Serse Cosmi, chiamato dal club di Santopadre per “solidificare” un gruppo sportivamente bipolare, è partito con due ko: indolore in Coppa Italia contro il Napoli, più negativo, anche perché immeritato nonostante la rosa ridotta all’osso, lo stop in campionato in casa del Chievo.
Classifica alla mano, per la prima volta da inizio stagione, il Perugia è fuori dalla zona play off. Di fatto il Grifo è stato sempre tra il secondo e l’ottavo posto per un girone interno. Allargando la prospettiva, il club biancorosso è stato tra le prime otto posizioni per 38 partite, ad eccezione della penultima giornata della scorsa stagione in cui però era già nota la situazione disastrata del Palermo.
Con 18 gare ancora da giocare, tutto resta in mano agli uomini di Cosmi. Ancora artefici del proprio destino. Perché la classifica è corta, con il secondo posto a 8 lunghezze e a 3 c’è il quarto, è una prospettiva fatta di graduali rientri preziosissimi tra squalifiche (Gyomber e Rosi sono pronti, Iemmello ha ancora una giornata da scontare) e acciaccati sulla via del recupero (Angella ha già riassaggiato il campo, più Kouan e Nicolussi). Oltre alle potenziali risorse di mercato (Benzar ha firmato)
Serse ha ereditato una situazione delicata e ha messo sul campo i primi input per stimolare la squadra che, al Bentegodi, ha risposto con segnali evidenti da non disperdere. Lunedì al Curi arriva la cenerentola Livorno per il classico match da non sbagliare e con un solo risultato accettabile. Ridisegnare la classifica è una priorità per alimentare entusiasmo e speranze.