Seconda parte dell’intervista al difensore del Grifo che ricorda i dieci minuti di fuoco dopo l’espulsione rimediata in casa del Chievo. “Merito quanto mi ha detto Cosmi”
È una stagione, sul piano personale, per “dimostrare anche alla società che sbagliava”. Per il Perugia invece è un campionato fin qui sotto le aspettative. Nicola Falasco fa il punto dal ritiro casalingo forzato per l’emergenza Coronavirus.
Si aspettava le difficoltà avute dal Grifo dopo il buon avvio?
“Quando è stata costruita la squadra ci credevo molto. Vedendo ogni allenamento c’erano segnali positivi. Di certo qualcosa è mancato, altrimenti non avremmo questa classifica. Difficile trovare una ragione per come stanno andando le cose. In alcune partite in cui c’era bisogno più di carattere che di tecnica non l’abbiamo tirato fuori del tutto”.
Torniamo al finale della gara in casa del Chievo. Cosmi l’ha strigliata anche pubblicamente per l’espulsione…
“Quel giorno non lo dimenticherò. Mi meritavo tutto quanto mi ha detto, avevo sbagliato. Farò fatica a dimenticarmi i minuti nello spogliatoio a fine partita. Un’esperienza per non ripetere certi errori. Poi mi sono sentito anche in dovere di chiedere scusa a tutta la squadra e allo staff”.
In questa stagione ha giocato in diversi ruoli della difesa. Con il passaggio al 3-5-2 si trova bene?
“Sì, è il mio modulo preferito. Sia come terzo di difesa che come quinto. Mi piace impostare da dietro palla a terra”.
E la concorrenza di Rajkovic?
“Si è creato un buonissimo rapporto. Si è ritrovato in B ma non è la sua categoria. Ho solo che da imparare da un giocatore così”.
C’è un compagno di squadra in particolare che, secondo lei, lascerà il segno?
“Nicolussi. Ha nella testa un solo obiettivo. Con la sua tecnica, e anche la forza nelle gambe, ce la farà. È un ragazzo che vuole arrivare e, con la tecnica e la forza che ha nelle gambe, ce la farà. Viaggia con 5 palloni in macchina, questo fa capire tante cose”.
In futuro si vede ancora con la maglia del Grifo?
“Questa è una società con una grande storia e Perugia è una città in cui mi trovo veramente bene. Se devo dimostrare ancora qualcos’altro per meritare di rimanere lo farò, poi la società farà le sue valutazioni”.